L’Asd Junior risponde a Ladu: «Bollette care, non il canone»
OZIERI. «È inutile che il canone sia di 128,60 euro se poi se ne devono sommare 2.449 di corrente elettrica mentre esistono alternative più economiche». Questa la replica della Asd Junior Ozieri al...
OZIERI. «È inutile che il canone sia di 128,60 euro se poi se ne devono sommare 2.449 di corrente elettrica mentre esistono alternative più economiche». Questa la replica della Asd Junior Ozieri al sindaco Leonardo Ladu, che aveva risposto alle lamentele della società (che si era vista recapitare un conto spese da circa 2500 euro) ricordando quando non fosse affatto «caro» il canone annuale che essa corrisponde per l’utilizzo del campo Meledina. La lamentela della società non riguardava il canone, ma proprio i costi energetici, e oltretutto la dirigenza sottolineava come la propria proposta di risparmiare su tali spese con l’installazione di una caldaia al posto dei boiler sia rimasta senza risposta. «Nessuno vuole esimersi dal pagamento dell’energia - dicono tutti i dirigenti -, ma non è giusto che il Comune scelga la forma più costosa solo perché la riaddebita ad altri. Peraltro nella replica del sindaco la caldaia a gas non è stata mai nominata, pur essendo al centro delle lamentele». La Junior dice di non vederci chiaro su come i costi energetici siano ripartiti tra le varie società. «Sono ormai tre anni che la Asd se ne lamenta, peraltro per iscritto e senza aver ricevuto risposta. Le determinazioni sono sì chiare e pubbliche ma prive di equità e logica: infatti, ad esempio, le spese sono ripartite in base alle ore di utilizzo dell’impianto indipendentemente dall’orario (diurno-notturno), distinzione a dir poco rilevante. Ma ancor di più non a tutte le società che usufruiscono del Meledina pare sia stato addebitato il costo per le utenze». Ci sono altri problemi oltre al canone, che non è affatto il centro della questione: ci sono anche le manutenzioni, dove non è chiaro cosa sia ordinario e cosa straordinario, e infine non è stata gradita la “frecciata” del sindaco sulla presenza di troppe società sportive. Una «equazione che rimane un enigma, e appare perlomeno inopportuna e irrispettosa per chi dedica il proprio tempo agli altri non per un proprio tornaconto, ma per creare quel pluralismo tipico delle società moderne ed elemento promotore del progresso». (b.m.)