La Nuova Sardegna

Sassari

Ittiri, non chiuderà l’ambulatorio di Igiene

Ittiri, non chiuderà l’ambulatorio di Igiene

Il sindaco Antonio Sau ha ottenuto dalla Asl l’apertura al pubblico per due volte alla settimana

11 gennaio 2017
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ITTIRI. Si parla spesso, e con sempre maggior frequenza, di episodi di malasanità che riguardano tutto il territorio nazionale e che generano un sentimento diffuso di condanna per la gestione di un servizio, di primaria importanza per il cittadino, quello sanitario, appunto. A Ittiri, invece si assiste a una situazione emblematica sul fronte dell’efficienza. La vicensa è cominciata ai primi di dicembre quando il sindaco Antonio Sau, dopo aver ricevuto numerose segnalazioni, ha verificato si persona ciò che stava accadendo all’ospedale Alivesi. «Avevamo necessità di capire - afferma il primo cittadino - cosa c’era di concreto nelle voci che parlavano di una paventata chiusura dell’ambulatorio di Igiene. In quella sede abbiamo appreso che, a causa dell’assenza per malattia del medico responsabile l’ambulatorio sarebbe stato chiuso, senza un termine temporale e che l’infermiera sarebbe stata trasferita ad Alghero. Abbiamo ritenuto inaccettabile la chiusura di un servizio così importante, ancor di più in un periodo di vaccinazioni». Sau e l’assessore Caterina Piras si sono subito attivati per contattare i vertici della Asl e nel giro di qualche ora hanno ottenuto l’impegno per la continuità del servizio, seppure per due giorni la settimana: il martedì e il giovedì, e per il momento, limitatamente al mese di gennaio 2017. È potuto, così, rientrare l’allarme in atto soprattutto nelle famiglie con vecchi e bambini. «L’ambulatorio rimarrà comunque aperto tutti i giorni - precisa Sau - in quanto l’infermiera continuerà a ricevere le prenotazioni, a garantire informazioni e a organizzare le giornate di lavoro. Devo riconoscere - conclude il sindaco Sau - la piena disponibilità della dirigenza del servizio di Igiene e Ambiente del Distretto di Alghero che ha compreso le nostre esigenze e la conseguente tempestività dell’intervento risolutivo che attutisce il disagio garantendo un servizio indispensabile ai cittadini». Un esempio di come la sensibilità, la tempestività, la responsabilità e la collaborazione, ascritte, indistintamente, alla puntualità dell’istituzione che rappresenta i cittadini e alla tempestività di una dirigenza responsabile e produttiva, possono costituire le componenti minime, ma indispensabili, per la soluzione di problemi che, se non affrontati nell’immediato, diventano, col passare del tempo, sempre più complicati e difficili da risolvere.

Vincenzo Masia

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