La Nuova Sardegna

Sassari

Lite tra vicini di casa per la veranda costruita nel 1995

Gentile Avv. Bassu, ho acquistato nel 2005 un appartamento all’ultimo piano di un edificio dove è presente una terrazza su cui nel 1995 il precedente proprietario aveva costruito una veranda in...

11 gennaio 2017
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Gentile Avv. Bassu, ho acquistato nel 2005 un appartamento all’ultimo piano di un edificio dove è presente una terrazza su cui nel 1995 il precedente proprietario aveva costruito una veranda in legno. Ho tutta la documentazione relativa fattibilità del lavoro, prove di carico, accertamenti sulla stabilità, documenti dell’Ufficio tecnico del Comune del 1995. Il condomino del piano inferiore, che è subentrato da nemmeno tre mesi, pretende che la veranda venga smantellata perché “lede il decoro architettonico” del terrazzo dato che sono cambiati i piani regolatori e ha creato umidità nella sua abitazione. In realtà è un palazzo abbastanza vecchio. Può pretendere che elimini la veranda?

La realizzazione di opere innovative e modificative, presso le singole unità immobiliari collocate in un condominio, è subordinata al rispetto di alcune regole dirette a garantire la convivenza pacifica nonché la salvaguardia dell’edificio. In particolare l’art. 1122 cod. civ. prevede che ciascun condomino possa eseguire opere nel proprio appartamento, purché non arrechi danno alle parti comuni ovvero un pregiudizio alla stabilità, sicurezza e decoro architettonico dell’edificio. Da quanto riferito non parrebbe sussistere alcun pericolo oggettivo per la stabilità e per la sicurezza della palazzina, dal momento che sono state effettuate tutte le indagini tecniche per la realizzazione della veranda. La lamentata presenza di umidità nell’abitazione del vicino parrebbe poter derivare da una causa diversa rispetto alla veranda, che tra l’altro pare essere stata costruita regolarmente. Ove i danni patiti dipendano da un’incuria della terrazza del lettore, il vicino del piano inferiore sarà legittimato a pretendere il risarcimento del danno nonché la sistemazione dello stato dei luoghi. Non parrebbe legittimato, invece, a chiedere la rimozione della veranda sia perché non sono dimostrati i pericoli asseritamente indicati sia per il lungo trascorrere del tempo. Come risulta dai dati forniti, la veranda persiste sulla terrazza da oltre venti anni senza che prima d’ora fossero formalmente lamentati disagi o avanzate pretese. Pertanto è già trascorso il tempo necessario per usucapire una servitù diretta a mantenere l’opera sulla terrazza, a prescindere da una “improbabile” lesione del decoro architettonico soltanto oggi sollevato.(Avv. Giuseppe Bassu)

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