La Nuova Sardegna

Sassari

Troppe liti sull’eredità: i consigli dei notai

Troppe liti sull’eredità: i consigli dei notai

Davanti alle polemiche sulla divisione del patrimonio è necessario esercitare pazienza. Nessun limite di tempo per l’intesa

25 gennaio 2017
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Chi muore giace e chi vive... non si dà pace. Vengo al punto: sei figli viventi ereditano dai genitori appartamenti, terreni, contanti e titoli bancari. In assenza di testamento o volontà scritta, come ripartire equamente i beni senza creare dissapori o malcontenti, in considerazione che uno degli eredi ha già goduto di una donazione di una quota di un immobile? Quali sono i tempi di legge entro cui bisogna provvedere alla divisione dei beni e la relativa trascrizione?

Non esiste una regola per raggiungere un accordo equo. La legge (art. 718 e seguenti c.c.) prevede criteri a cui i coeredi debbono attenersi, ma tale impianto normativo è indirizzato più al giudice che dovesse decidere di una divisione non amichevole piuttosto che agli eredi i quali possono, se d’accordo (e salva l’irrinunziabilità ad alcuni diritti indisponibili) disciplinare i loro rapporti come meglio ritengono, anche in contrasto con dette norme (ad es. le varie quote, per volontà delle parti, essere formate l’una da un tipo di beni e l’altra da beni di altro tipo, l’estrazione a sorte è una possibilità derogabile etc). Solo con accordo di tutte le parti le operazioni di divisione possono essere deferite ad un Notaio che le curerà, come fosse un arbitro imparziale, fino ad addivenire alla assegnazione delle quote fra i vari coeredi. In mancanza di accordo, le operazioni divisionali, previo preventivo esperimento di un tentativo di conciliazione possono (come di frequente avviene) essere rimesse, anche da uno solo dei condividenti, alla decisione dell’autorità giudiziaria.

Pur non esistendo un termine entro il quale la divisione debba aver luogo, a norma dell’ art.713 Cod. Civ. ciascun coerede può chiedere (salvo i casi ivi indicati) in ogni tempo lo scioglimento anche parziale della comunione. Può cioè chiedere che,volontariamente o in forma giudiziale, vengano a lui assegnati beni di valore corrispondente al valore della sua quota.

Sconsiglio sempre a chi mi richieda un parere (gli avvocati non se ne abbiano a male) di ricorrere alla divisione giudiziale, spesso dispendiosa di denaro, energie e tempo. Se i tempi nella sua famiglia non sono maturi per una divisione di tutto il patrimonio fra tutti i coeredi, provi, prima di ricorrere alle vie legali, a proporre uno stralcio di quota in suo favore individuando amichevolmente, eventualmente senza usare il bilancino di precisione, quali beni potrebbero essere a lei attribuiti a tacitazione della sua quota, rimettendo ad altra data la divisione del resto fra gli altri coeredi. Un sincero “in bocca al lupo”,

Ufficio studi Consiglio notarile dei distretti riuniti di Sassari, Nuoro e Tempio Pausania.

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