La Nuova Sardegna

Sassari

Chilivani, bilancio positivo più lavoro dall’ippodromo

di Barbara Mastino
Chilivani, bilancio positivo più lavoro dall’ippodromo

Oltre un migliaio i cavalli impegnati nelle corse disputate anche a Villacidro Una ricerca ha rivelato che ogni animale garantisce almeno due occupati

08 febbraio 2017
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OZIERI. Bilancio positivo per la stagione ippica 2016 gestita dalla società Ippodromo di Chilivani Ozieri. La Srl ha gestito l’organizzazione delle 14 giornate di gara nell’ippodromo di Chilivani più altre sette nell’impianto di Villacidro. «Un impegno – dice il presidente del cda Nicola Fois – che abbiamo preso su invito dell’amministrazione comunale di Villacidro e che abbiamo onorato con piacere, dal momento che ciò ci ha consentito di prolungare una stagione di gare che si rischiava di veder terminare prima del tempo, così come si rischiava di perdere i finanziamenti che il ministero delle Politiche agricole e la Regione avevano già stanziato a questo scopo. Un impegno onorato non senza difficoltà, ma del quale siamo fieri, perché ha consentito di dare ossigeno a tutto il comparto regionale». Il “movimento” corse a Chilivani, nelle 14 giornate, ha visto 84 corse, 788 cavalli partenti (una media di 9,38 per corsa, tra le più alte in Italia) e un pubblico di circa mille persone in ogni giornata. Il tutto per un montepremi di 565.360 euro, dei quali 298.300 provenienti dal Mipaaf, 262mila dalla Ras e 5.060 dall’Anica. Le gare sono state dedicate in gran parte agli anglo arabi - mezzo e purosangue - con 49 corse e 471 partenti e un montepremi di 377mila euro, e in seconda battuta ai purosangue inglesi - 35 corse, 317 partenti e un montepremi di 188.300 euro. A questo si aggiungono i numeri delle sette giornate (sulle nove totali: le prime due erano state gestite dal Consorzio Corse Villacidro): 42 corse, 326 cavalli partecipanti e una media di 7.76 partenti a corsa. Il montepremi campidanese è stato di 239.700 euro, dei quali 122.700 provenienti dal Mipaaf e 117 mila dalla Regione Sardegna, Regione che ha contribuito a coprire, almeno in parte, in tutti gli ippodromi sardi, i tagli operati dal Ministero. Paritarie le corse per arabi (puri e mezzo sangue, come il Sella italiano) e inglesi, 21 a 21, con 148 partenti e un montepremi di 124.300 euro per gli arabi e con 178 e un montepremi di 115.400 euro per gli inglesi. Importante anche il giro di scommesse, che a Chilivani hanno visto 161.234,50 euro puntati sulle corse ozieresi e ben 1 milione e 312.990.45 euro nel totalizzatore nazionale. A questi si aggiungono i 28 mila 027 euro giocati a Villacidro sulle corse locali e i 925.854,12 euro puntanti sulle corse nazionali. Numeri che indicano una buona presenza di pubblico, che senza dubbio fa capire quanto il mondo del gioco - che in parte sovvenziona l’ippica - sia ancora vitale, anche se, come ben si sa, non raggiunge i livelli eclatanti del passato (nel quale non esistevano Gratta & Vinci e Slot) che in gran parte sovvenzionavano questo settore. Un comparto che però non ruota solo intorno allo sport e al gioco in loro stessi, ma che è un settore trainante dell’economia, sarda e non solo. «Da una recente ricerca a livello europeo – dice ancora Nicola Fois – è emerso che per ogni cavallo da corsa sono impiegate due unità lavorative. Un semplice dato che fa capire quanto questo settore sia importante per l’isola e non solo».

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