La Nuova Sardegna

Sassari

Abbigliamento e banconote falsi, maxi sequestro e 14 denunciati

di Nadia Cossu

La guardia di finanza ha recuperato 331mila indumenti e accessori con famosi marchi contraffatti Smantellata un’organizzazione esperta anche nella falsificazione di francobolli e marche da bollo

09 febbraio 2017
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SASSARI. I militari della guardia di finanza lo dicono chiaramente che molti capi di abbigliamento di case di moda famose come Burberry, Valentino, Fendi, Louis Vuitton, Aeronautica Militare, Michael Kors e altre ancora, erano talmente perfetti che una volta messi in vendita avrebbero potuto ingannare anche il più attento dei clienti. E aggiungono che quello appena eseguito è di sicuro «il più ingente sequestro di merce contraffatta mai avvenuto a Sassari».

I numeri. I numeri parlano chiaro: denunciate quattordici persone – sia sardi che extracomunitari – e sequestrati oltre 331mila capi di abbigliamento e accessori con marchi contraffatti delle più conosciute griffe di moda. Non solo: tra la merce individuata dai militari delle fiamme gialle anche francobolli e marche da bollo falsificati per un valore di trentamila euro e, ancora, novemila euro in banconote false.

L’indagine. L’operazione ha consentito di mettere fine a un traffico di merci falsificate che riforniva il mercato del falso non solo nell’isola ma in tutta Italia. L’indagine delle fiamme gialle era partita a luglio dell’anno scorso quando, durante un normale servizio di controllo, i militari avevano trovato alcuni pacchi sospetti dentro la macchina di un uomo di Tempio Pausania. In quell’occasione avevano sequestrato alcune centinaia di occhiali da sole di marca molto conosciuta (soprattutto Rayban). Era quindi partita un’attività di pedinamenti e appostamenti attraverso la quale era stato scoperto che l’uomo riceveva in continuazione pacchi dall’estero (con merce risultata poi contraffatta) che in seguito consegnava ai venditori ambulanti. Dall’analisi dei dati relativi alle spedizioni postali, i finanzieri sono riusciti a risalire alle società mittenti che si trovavano soprattutto in Grecia, Germania e Gran Bretagna.

L’organizzazione. A quel punto le fiamme gialle, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Sassari Maria Paola Asara, hanno intercettato e bloccato in un centro di smistamento del nord Italia, tutte le spedizioni provenienti da quelle società e destinate a indirizzi sparsi in tutta la penisola evitando in questo modo che la merce contraffatta potesse essere immessa sul mercato. Quindi, partendo proprio dall’uomo di Tempio e dai venditori ambulanti, i baschi verdi della compagnia di Sassari sono risaliti ai vertici di un’importante organizzazione specializzata nel mercato del falso.

Le denunce. Grazie ai pedinamenti, i militari della sezione Pronto impiego, hanno identificato quattordici persone delle quali non sono però state comunicate le generalità perché l’indagine è ancora in corso. Si sa solo che alcuni sono sardi (con base nel Sassarese) e altri extracomunitari. Tutti sono stati denunciati a piede libero per «introduzione nel territorio dello Stato, commercializzazione e vendita di prodotti recanti marchi contraffatti».

Merce pericolosa. Dalle indagini è inoltre emerso che molte etichette e marchi erano pronti per essere applicati – in laboratori improvvisati – su capi di abbigliamento “neutri” «di dubbia fattura – hanno spiegato gli investigatori – e provenienza sconosciuta, tutti potenzialmente pericolosi per la salute di chi li avrebbe poi indossati».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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