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Assistenza scolastica, i tagli alle ore restano

Assistenza scolastica, i tagli alle ore restano

SASSARI. L’assessora alle Politiche sociali Monica Spanedda ammette la mancanza di coinvolgimento delle famiglie dei disabili, ma resta ferma sul fatto che le ore di assistenza scolastica saranno...

21 febbraio 2017
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SASSARI. L’assessora alle Politiche sociali Monica Spanedda ammette la mancanza di coinvolgimento delle famiglie dei disabili, ma resta ferma sul fatto che le ore di assistenza scolastica saranno ridotte. E il perchè è presto spiegato. Il budget fissato dall’amministrazione comunale e modulato sull’accresciuto numero degli alunni disabili (da un milione 700mila euro stanziati per l’anno scolastico 2015-2016 si è passati a un milione 900mila per il 2016-2017) è stato sforato all’inizio dell’avvio delle lezioni per sopperire alla mancanza di insegnanti di sostegno, nominati con largo ritardo. Quindi, senza tagli (parola che l’assessora rifiuta sostenendo che si tratta di una rimodulazione dell’orario), l’assistenza educativa non potrebbe essere assicurata sino a giugno. In pratica, non ci sarebbero più i fondi necessari per dare la continuità al servizio.

È questa in sintesi la situazione con la quale dovranno d’ora in poi fare i conti gli studenti diversamente abili che la Spanedda ha illustrato ieri pomeriggio nella scuola media numero 12 davanti a una ventina di genitori e rappresentanti di associazioni di tutela, convocati per riparare alla mancanza di informazione su un cambiamento che lascerà profonde tracce. Primo di una serie di incontri ora programmati anche in altre scuole per spiegare le ragioni di un provvedimento che si sarebbe voluto evitare considerati gli sforzi che l’amministrazione comunale ha fatto per garantire l’assistenza scolastica in tempi di altri tagli, quelli dei trasferimenti da parte dello Stato.

All’incontro erano presenti dirigenti del settore dei Servizi sociali, dell’Ufficio scolastico provinciale, docenti referenti dell’istituto per il progetto H con il dirigente scolastico, e anche la presidente della Commissione disabilità comunale, Pina Ballore, e i membri della stessa commissione Francesca Arcadu (consigliera comunale) e Pietro Uleri.

Le famiglie presenti non hanno nascosto la loro amarezza. «Speravamo in una possibile soluzione, che invece non ci sarà e così a perderci sono sempre i nostri ragazzi – dice Ciro Cau, vicepresidente dell’Angsa, l’Associazione genitori soggetti autistici –. L’assistenza viene ridotta e i familiari apprendono la notizia dalle scuole che ora saranno investite della decisione di stabilire a quali studenti rimodulare l’orario. L’assessore ha sostenuto che tutto questo rientra nel Progetto Vita, ma a noi è sembrato piuttosto, nonostante la validità del progetto, un alibi alla mancanza di risorse finanziarie. Perché il progetto è ancora ben lontano dall’essere attivato». (p.f.)

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