La Nuova Sardegna

PORTO TORRES. Un cittadino ha segnalato ieri mattina alla Soprintendenza archeologica il crollo della roccia in prossimità delle fondamenta della torre di Abbacurrente e in pochi minuti l’ente del Ministero è intervenuto inviando i propri tecnici per verificare la criticità del monumento. Il crollo è recente e potrebbe essere avvenuto per una serie di concause naturali e umane: la prima è dovuta ai cambiamenti climatici che stanno determinando l’innalzamento del livello del mar Mediterraneo, a causa del surriscaldamento terrestre, mentre la seconda potrebbe essere invece relativa alla costruzione di uno scarico di acque bianche di grossa portata a ridosso della torre. Questo anche perché il monumento si trova in una stretta lingua di roccia friabile ed esposta alle mareggiate determinate dai forti venti dei quadranti settentrionali. La torre di Abbacurrente insieme alla torre Aragonese di Porto Torres faceva parte integrante del sistema difensivo costiero della Sardegna settentrionale ed era una delle torri più piccole chiamate torrezillas. Per la sua importanza storica qualche anno fa era stata sottoposta ad un intervento di restauro e di integrazione per garantire la sua conservazione, però il mare sta scavando la roccia in più punti alla base della struttura compromettendone la stabilità. Qualche mese fa la giunta regionale ha finanziato alcuni interventi per la messa in sicurezza delle falesie di retrospiaggia nei litorali di Balai e l'intervento di protezione dei terreni di fondazione della Torre di Abbacurrente. Si tratta di un intervento complessivo, finanziato con una somma di 1milione e 500mila euro, in una delle aree costiere più critiche a causa dell'erosione che aggredisce la costa rocciosa con pareti a picco. La speranza, dopo i continui smottamenti del recente passato, è che il Comune intervenga immediatamente per mettere in sicurezza quello splendido tratto di costa. (g.m.)