La Nuova Sardegna

BONO. Troppe imprese penalizzate da un bando mal formulato che potrebbe creare non pochi problemi anche alla stessa Regione. E’ l’allarme lanciato dal consigliere de La Base Gaetano Ledda per quanto riguarda il bando “Aiuti alle imprese per la competitività (T1)”, i cui decreti attuativi deliberati dalla giunta regionale prevedono, però, procedure molto complesse che hanno già provocato una proroga nella presentazione delle domande - che si è «si è resa necessaria in conseguenza della notevole mole di pratiche da istruire e dal probabile mal funzionamento della piattaforma informatica» - e addirittura il rigetto di «un numero spropositato» di esse per la non conformità al bando laddove si chiede di illustrare il cosiddetto «investimento iniziale».
Tutte rigettate per lo stesso motivo, cosa che secondo Ledda è piuttosto strana, e indica che con tutta probabilità c’è qualcosa che non va proprio nel bando. A cominciare da una «interpretazione a dir poco restrittiva del concetto di “investimento iniziale”». Un atteggiamento «notarile», quello della Regione, che sta mortificando un gran numero di iniziative. (b.m.)