Il nuovo arcivescovo: rigore nella fede, attento alla modernità
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Il nuovo arcivescovo di Sassari Gian Franco SabaCon monsignor Saba il Papa sceglie ancora tra i giovani. Studioso di patristica e sostenitore dell’interculturalismo
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SASSARI. C’è grande attesa per l’arrivo del nuovo arcivescovo monsignor Gian Franco Saba, per la curiosità di conoscere l’uomo ma soprattutto il sacerdote che governerà la Chiesa turritana dopo l’episcopato del francescano Paolo Atzei. Dopo la nomina papale letta in contemporanea nelle diocesi di Tempio-Ampurias (al quale Saba appartiene essendo parroco di Sant’Antonio di Gallura ma anche essendo nato a Olbia), e in quella di Sassari, Ploaghe e Sorres dove salirà in cattedra il primo ottobre prossimo, l’interrogativo è quali indirizzi imprimerà al “suo gregge” e in che cosa si differenzierà il suo ufficio rispetto a quello del precedessore.
La sua età (è nato il 20 settembre del 1968), che ne fa l’arcivescovo più giovane d’Italia, sembra confermare la scelta da parte di Bergoglio di ridisegnare la mappa dei vescovi. E quella di Saba è la prima di una serie di quattro nomine vescovili che modificheranno fortemente la conferenza episcopale sarda: dopo Sassari cambieranno guida Cagliari, Oristano, Nuoro, e fra tre anni Tempio. Da quando Papa Francesco è salito al soglio, l’età media dei vescovi prescelti, molti dei quali provenienti dalle periferie, è bassissima, poiché si aggira sui 50 anni. Ciò significa che avranno almeno 25 anni di ministero episcopale davanti. Nei suoi discorsi, già dall’insediamento, il Pontefice ha delineato il profilo del “suo vescovo” che non deve essere “un manager” ma un uomo “di integrità umana, solidità cristiana, comportamento retto, preparazione culturale, ortodossia e fedeltà alla Verità intera custodita dalla chiesa, disciplina interiore ed esteriore, capacità di governare, trasparenza e distacco nell’amministrare i beni”.
Qualità che si dice appartengano anche al gallurese Gian Franco Saba. Considerato ortodosso ma al contempo non contrario alla modernità, rigido nell’osservanza della fede, ma allo stesso tempo dotato di equilibrio, gli vengono riconosciute grandi doti di studioso di patristica (la dottrina dei Padri della Chiesa) in cui si è specializzato all’Istituto Patristico Augustinianum di Roma e poi laureato. Ordinato sacerdote nel 1993, cappellano del Papa, la sua carriera si è svolta principalmente all’interno della Chiesa sarda, fino a diventare rettore del Seminario regionale, e negli anni ha sviluppato un interesse particolare nei confronti dell’interculturalismo sociale e religioso, ha costruito rapporti con realtà culturali e religiose francesi. Una sua creatura è l’Istituto Euromediterraneo dell’Issr, scuola internazionale di formazione, ricerca e specializzazione con sede a Tempio, convenzionato con l’Università per Stranieri di Perugia.
Interessi personali, rapporti internazionali potranno essere uitli a monsignor Saba per il suo ministero nell’arcidiocesi sassarese che nel corso degli anni ha subito mutamenti legati alla crisi economica e anche a un più diffuso multiculturalismo. Intanto ad aiutarlo c’è l’eredità che gli lascia padre Paolo che ha preparato un dossier , in mano anche alla Santa Sede, sulla geografica economica e sociale della diocesi. Monsignor Paolo Atzei, nel frattempo, resta in carica per decreto papale, come amministratore apostolico e con pieni poteri eccettuati quelli riguardanti gli organismi interni che, se il nuovo arcivescovo riterrà, potrà rinnovare. (p.f.)
La sua età (è nato il 20 settembre del 1968), che ne fa l’arcivescovo più giovane d’Italia, sembra confermare la scelta da parte di Bergoglio di ridisegnare la mappa dei vescovi. E quella di Saba è la prima di una serie di quattro nomine vescovili che modificheranno fortemente la conferenza episcopale sarda: dopo Sassari cambieranno guida Cagliari, Oristano, Nuoro, e fra tre anni Tempio. Da quando Papa Francesco è salito al soglio, l’età media dei vescovi prescelti, molti dei quali provenienti dalle periferie, è bassissima, poiché si aggira sui 50 anni. Ciò significa che avranno almeno 25 anni di ministero episcopale davanti. Nei suoi discorsi, già dall’insediamento, il Pontefice ha delineato il profilo del “suo vescovo” che non deve essere “un manager” ma un uomo “di integrità umana, solidità cristiana, comportamento retto, preparazione culturale, ortodossia e fedeltà alla Verità intera custodita dalla chiesa, disciplina interiore ed esteriore, capacità di governare, trasparenza e distacco nell’amministrare i beni”.
Qualità che si dice appartengano anche al gallurese Gian Franco Saba. Considerato ortodosso ma al contempo non contrario alla modernità, rigido nell’osservanza della fede, ma allo stesso tempo dotato di equilibrio, gli vengono riconosciute grandi doti di studioso di patristica (la dottrina dei Padri della Chiesa) in cui si è specializzato all’Istituto Patristico Augustinianum di Roma e poi laureato. Ordinato sacerdote nel 1993, cappellano del Papa, la sua carriera si è svolta principalmente all’interno della Chiesa sarda, fino a diventare rettore del Seminario regionale, e negli anni ha sviluppato un interesse particolare nei confronti dell’interculturalismo sociale e religioso, ha costruito rapporti con realtà culturali e religiose francesi. Una sua creatura è l’Istituto Euromediterraneo dell’Issr, scuola internazionale di formazione, ricerca e specializzazione con sede a Tempio, convenzionato con l’Università per Stranieri di Perugia.
Interessi personali, rapporti internazionali potranno essere uitli a monsignor Saba per il suo ministero nell’arcidiocesi sassarese che nel corso degli anni ha subito mutamenti legati alla crisi economica e anche a un più diffuso multiculturalismo. Intanto ad aiutarlo c’è l’eredità che gli lascia padre Paolo che ha preparato un dossier , in mano anche alla Santa Sede, sulla geografica economica e sociale della diocesi. Monsignor Paolo Atzei, nel frattempo, resta in carica per decreto papale, come amministratore apostolico e con pieni poteri eccettuati quelli riguardanti gli organismi interni che, se il nuovo arcivescovo riterrà, potrà rinnovare. (p.f.)