La Nuova Sardegna

Sassari

Rapina a S.M. Coghinas il pm chiede 2 condanne

di Luca Fiori
Rapina a S.M. Coghinas il pm chiede 2 condanne

Per Giampiero Sette sollecitati 8 anni e sei mesi, per la moglie Agostina Loi 6 anni Secondo l’accusa facevano parte della banda che nel 2013 assaltò l’ufficio postale

13 luglio 2017
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SASSARI. «Pianificarono e organizzarono la rapina facendo da intermediari tra il gruppo degli orgolesi e quello di Santa Maria Coghinas». Per il pubblico ministero Giovanni Porcheddu, gli imputati Giampiero Sette e Agostina Loi ebbero un ruolo chiave nella rapina all’ufficio postale di Santa Maria Coghinas avvenuta il 2 agosto del 2013 che fruttò ai banditi un bottino di 67mila euro.

Per questo motivo ieri mattina davanti al collegio presieduto da Silvio Lampus il pm ha sollecitato una pena di otto anni e sei mesi di reclusione per lui e di sei anni per la moglie. Entrambi gli imputati sono difesi dall’avvocato Carlo Pinna Parpaglia.

Per la rapina erano state arrestate nove persone dai carabinieri, ma solo per i coniugi Sette-Loi il processo non si è ancora concluso. Due anni fa infatti, il giudice dell’udienza preliminare Giuseppe Grotteria aveva condannato Salvatore Mulas, 34 anni, Massimiliano Ruiu, di 37, entrambi di Santa Maria Coghinas, e Serafino Mesina, 38 anni, di Orgosolo a quattro anni di reclusione. Era stata invece assolta la moglie di Mesina, Paola Filindeu, anche lei orgolese. Altri tre imputati, ugualmente originari del paese della Barbagia, avevano invece patteggiato quattro anni e otto mesi: si tratta di Giuseppe Monni, 32 anni, di suo fratello Giovanni Antonio e di Pietro Mereu, entrambi 23enni. Resta ancora in piedi, invece, il processo in abbreviato a carico di Giampiero Sette, 53 anni, e Agostina Loi, di 55, tutti e due di Villagrande Strisaili (la Loi è originaria di Valledoria e insieme hanno vissuto per un po’ di tempo a Badesi). La mattina del 2 agosto di due anni fa, tre giovani a volto coperto e armati di pistole avevano fatto irruzione nell'ufficio postale, legarono gli utenti presenti con delle fascette da elettricista e se ne andarono dopo 40 minuti con 67mila euro e portandosi dietro anche l'hard disk del sistema di videosorveglianza. Secondo gli investigatori furono i tre orgolesi a mettere a segno quel colpo. «Sette e la coniuge Loi - ha detto ieri il pm - pianificarono e organizzarono la rapina facendo da intermediari tra il gruppo degli orgolesi e quello di Santa Maria Coghinas. In particolare mettendo in contatto tra loro Ruiu e Mulas da una parte e i due fratelli Monni e Mereu dall'altra. I due - sempre secondo il pm - fornirono al gruppo di Orgosolo tutte le informazioni utili per la commissione del colpo». La sentenza è attesa per lunedì prossimo.

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