La Nuova Sardegna

Sassari

Stintino, muraglie di sabbia alla Pelosa per tenere a distanza gli altri bagnanti

di Giovanni Bua
Stintino, muraglie di sabbia alla Pelosa per tenere a distanza gli altri bagnanti

Tante gente e poco spazio, alcuni turisti respingono gli altri recintando venti metri quadrati

27 agosto 2017
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STINTINO. Continua l’estate “cafonal” nelle spiagge dell’Isola. E, a riprova del fatto che si può essere maleducati e prepotenti anche senza essere dei vip con il portafoglio gonfio, a impadronirsi di un bel pezzo di una delle nostre spiagge questa volta non sono stati gli inservienti di un super yacht, come l’altro giorno alle Bombarde ad Alghero, ma una tranquilla comitiva di turisti.

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Lo schema è quello classico, e purtroppo comune a stranieri, continentali e indigeni, ricchi o poveri che siano: arrivo in spiaggia alle 8 del mattino e occupazione militare di più spazio possibile con ombrelloni, asciugamani, borse e sedie di varie forge e dimensioni. I cafoni da spiaggia però questa volta hanno aggiunto un tocco di diabolica originalità, lasciando senza fiato i bagnanti che giovedì mattina sono arrivati alla Pelosa a Stintino: intorno alla loro “area da difendere” hanno costruito un vero e proprio muro di sabbia, una piccola linea Maginot con tanto di fossato che delimitava un quadrilatero di una ventina di metri quadri, con tanto di affaccio staccato bordo mare.

Un gioco da ombrellone, potrebbe obiettare qualcuno. Peccato che dentro il fortino l’accesso fosse di fatto impossibile, visto che a presidiarlo c’erano ben due teli in versione maxi, uno di grandezza media e tre asciugamani, tutti vuoti e ben distanziati, intervallati da tre borse frigo e un ombrellone a troneggiare al centro. Occupando un’area dove, in piena stagione, alla Pelosa riescono a trovare spazio almeno sei ombrelloni. Niente che non si potesse buttare giù con qualche pedata, ma sicuramente a costo di una bella litigata, che una persona che va al mare a rilassarsi per qualche ora può anche non avere voglia di fare.

Difficile ipotizzare reati, visto che l’attrezzatura non era abbandonata. E per questo impossibile invocare interventi di vigili urbani o capitaneria di porto.

Non esistono però solo le leggi da rispettare, soprattutto se si condivide uno spazio ristretto come una spiaggia, e soprattutto una spiaggia come la Pelosa, in cui trovare un metro quadro di spazio è già un’impresa. Ci sono anche le regole di pacifica convivenza e buona educazione. Purtroppo sconosciute a molti.
 

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