La Nuova Sardegna

Sassari

Pompieri in corteo contro il comandante

di Luca Fiori
Pompieri in corteo contro il comandante

In cento hanno sfilato con bandiere e striscioni da via Roma fino alla Prefettura: «Basta con i tagli, chiediamo rispetto» 

16 settembre 2017
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SASSARI. Chiedono rispetto e invocano l’aiuto di qualcuno che possa ristabilire la necessaria serenità all’interno del comando. Si respira un’aria tesissima nella caserma di piazza Conte di Moriana e non va meglio nei distaccamenti che fanno capo al comando provinciale di Sassari.

I vigili del fuoco, sempre osannati per lo straordinario impegno che dedicano alla salvaguardia dei cittadini, ma troppo spesso dimenticati quando si tratta di vedere riconosciuti i diritti, hanno deciso di scendere in piazza per far sapere a tutti che è in corso un braccio di ferro tra il comandante provinciale Mario Falbo e gli uomini del corpo che ogni giorno sono costretti a lavorare in condizioni sempre più difficili a causa dei tagli imposti dalla «gestione manageriale» del comandante arrivato in città due anni fa.

Ieri mattina in cento hanno dato vita a una clamorosa protesta per le strade della città facendo registrare un’adesione che, secondo i sindacati, ha raggiunto oltre il 95 per cento e interessato il 100 per cento del personale operativo. È stato uno sciopero anomalo naturalmente, perché in realtà i vigili del fuoco non si possono permettere una astensione dal lavoro normale. Perché dal loro intervento dipende la vita di tutti: quindi emergenze e urgenze garantite, in tutti i settori. A mare e a terra, nelle città e negli aeroporti.

A metà mattina però un corteo rumoroso e armato di striscioni e bandiere, è partito dal comando provinciale e dopo aver attraversato via Roma spiegando ai cittadini incuriositi i motivi della protesta, ha atteso in piazza d’Italia l’esito dell’incontro in Prefettura tra una delegazione e il vice prefetto Salvatore Serra. «La compulsiva ricerca del risparmio a tutti i costi – hanno spiegato i rappresentanti sindacali in Prefettura – sta rischiando di compromettere l’operatività del comando». A Sassari c’è una grave carenza di personale direttivo (100 per cento) e amministrativo (65 per cento). «Da settembre 2016 – sottolineano i sindacati – i vertici sono stati informati e invitati a verificare le condizioni in cui versa il comando provinciale di Sassari, tra i primi 10 d’Italia e il più completo dal punto di vista professionale (secondo solo a quello di Roma). Le carenze non permettono il regolare svolgimento amministrativo coinvolgendo di riflesso tutta la parte operativa».

Dal 2015 inoltre manca un vice comandante, «questo significa che quando il dirigente è assente non si firma nulla». Un solo tecnico informatico in servizio, nell’era digitale, non riesce a sopperire al carico di lavoro di tutta la provincia. Al termine dell’incontro il vice prefetto ha garantito un impegno formale per rappresentare per quanto di competenza le problematiche che attanagliano il Comando Provinciale di Sassari al fine di avere una concreta risoluzione. «Chiediamo la rimozione dell’attuale comandante – commentano in una nota congiunta Fns Cisl, Uil Pa, Cgil FP, Conapo e Confsal, con i rappresentanti Amedeo Sotgiu, Davide Corveddu, Roberto Maninchedda, Pietro Nurra e Salvatorico Sanna – la risoluzione dei gravi problemi con cui siamo costretti a convivere e lo stop ai tagli che mettono a rischio il nostro lavoro. Qualcuno intervenga per i ristabilire la necessaria serenità nel Comando, congiuntura imprescindibile per poter garantire un’adeguata professionalità del soccorso, nel rispetto della sicurezza dei lavoratori».

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