Sindacati della Sanità compatti: «Il tavolo deve essere regionale»
di Barbara Mastino
Ozieri, respinte le ipotesi contrattuali dell’Ats. Chiesta la stabilizzazione del personale precario I rappresentanti dei lavoratori: «Ora ci chiedono di fare le nostre osservazioni. Non risponderemo»
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OZIERI. Ozieri non abbassa la guardia e continua a portare avanti le sue rivendicazioni nel giorno in cui a Cagliari riprende la discussione sulla riforma della rete ospedaliera. Se nei giorni scorsi la segreteria provinciale di Forza Italia ha ribadito l’intenzione di portare avanti nella commissione regionale sanità gli emendamenti sulla classificazione di primo livello dell’ospedale unico Ozieri-Alghero, dal canto loro le Rsu e le segreterie provinciali dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, Nursind, Fials e Fsi proseguono la battaglia sia per la classificazione di primo livello sia per la stabilizzazione del personale precario e per la messa al sicuro - e a regime - degli organici del personale. Nei giorni scorsi segreterie e Rsu hanno rispedito al mittente la richiesta a loro fatta dalla direzione dell’Ats di inviare «eventuali osservazioni» al regolamento aziendale sulla gestione del personale. «La direzione aziendale – spiega il segretario della Cgil Fp Toto Terrosu – ci chiede delle “eventuali osservazioni” ma non ha mai accolto la nostra richiesta di condividere un protocollo sulle relazioni sindacali che avrebbe consentito di stabilire regole e modalità di comportamento coerenti e soprattutto rispettose del ruolo di ciascuna. Non intendiamo in alcun modo aderire alla richiesta trasmessa via mail a firma del dottor Moirano, perché la nostra richiesta continua a essere una e una sola: l’apertura di un vero tavolo regionale di contrattazione». I sindacati, in sostanza, accusano la dirigenza aziendale di tentare di portare avanti la riforma della sanità con una serie di colpi di mano e forzature, un atteggiamento ormai assodato «considerando che a tutt’oggi – dicono i sindacati – questa direzione regionale non ha ascoltato le nostre istanze quasi a volersene infischiare degli organismi di rappresentanza e dei numerosi lavoratori della sanità che rappresentiamo». Da qui i sit in e gli scioperi, come quello del 6 luglio scorso, che partito dalle proteste delle Rsu e della segreterie della provincia di Sassari ha poi raggiunto portata regionale. Segno evidente che l’area di Sassari, e in particolar modo i distretti periferici di Ozieri e Alghero, sono quelli che stanno subendo i colpi più letali dalla riforma della rete ospedaliera e che temono le maggiori ripercussioni da un atto aziendale che sta prendendo forma solo attraverso una serie di regolamenti. Ultimo, appunto, quello sul personale, sul quale i sindacati non intendono inviare osservazioni poiché si sentono presi in giro da una dirigenza che, a loro parere, sta mettendo tutti di fronte al fatto compiuto. Mentre nell’Aou si assume personale, infatti, negli ospedali periferici si va avanti con il precariato e con la mancanza di stabilizzazioni: ultima unità operativa colpita a Ozieri è stata la Neurologia, che pure è l’unico reparto ospedaliero di questa specialità presente nella Asl di Sassari (accanto alla clinica universitaria).