La Nuova Sardegna

Sassari

A Calancoi le bonifiche non sono necessarie

di Vincenzo Garofalo
A Calancoi le bonifiche non sono necessarie

Per l’Arpas i parametri monitorati dal Comune nella discarica chiusa da 20 anni sono nella norma

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SASSARI. Niente bonifiche a Calancoi, non sono necessarie. Almeno per ora. Lo certifica l’Arpas, che ha validato la lunga serie di analisi, campionamenti e controlli ambientali svolti dal settore Ambiente di Palazzo Ducale nell’ex discarica comunale, e ha sentenziato la conformità ai limiti di legge di tutti i parametri monitorati. Non solo, l’Agenzia regionale ha anche indicato al Comune che non ritiene necessaria la ripetizione del monitoraggio negli undici pozzi realizzati dai tecnici per verificare la situazione ambientale. Palazzo Ducale ha comunque già approvato un progetto per realizzare sei nuovi pozzi perimetrali per monitorare la falda acquifera, e presto sarà indetta la gara d’appalto per i lavori. Inoltre, in base ai risultati degli interventi e delle analisi già conclusi, il Comune prevede di realizzare un piano di monitoraggio ambientale della durata di 10 anni, e un progetto di messa in sicurezza dell’intera area. A disposizione c’è 1 milione di euro, residuo del finanziamento di 3 milioni ottenuto dal Ministero dell’ambiente e dalla Regione, ma la decisione finale sarà presa nel corso delle prossime conferenze di servizio con tutti i soggetti istituzionali coinvolti. I dati e lo scenario futuro relativi a Calancoi sono stati spiegati ieri alla Commissione Ambiente dal vicesindaco, Fabio Pinna, e dall’ingegnera Deborah Manca, funzionaria del settore Ambiente e responsabile degli interventi nell’ex discarica. I monitoraggi svolti sulla base del progetto di messa in sicurezza d’emergenza (Mise) deciso in conferenza di servizi, hanno verificato la stabilità della collinetta creata dalla discarica, i rischi legati al pericolo di incendio ed esplosione, e un’eventuale contaminazione dei terreni e delle falde acquifere. La discarica chiusa nel 1997 è in fase di stabilizzazione, in alcuni dei pozzi acquiferi che si trovano nel raggio di un chilometro da Calancoi, sulle acque superficiali del rio Bunnari e nei sedimenti fluviali è stata rilevata la presenza di metalli pesanti come manganese, antimonio, arsenico, piombo, nichel, alluminio, in alcuni casi in concentrazioni che superano i limiti stabiliti per legge; ma non essendo questo superamento sistematico, è stato stabilito che si tratta di elementi presenti naturalmente e non provenienti dalla discarica. Le analisi sono state effettuate in più cicli proprio per poter stabilire il motivo della presenza di questi elementi nelle acque. «Se le successive analisi confermeranno i risultati presentati oggi, potremo affermare che entro il 2027 la discarica avrà completato il processo di inertizzazione», ha spiegato l’ingegnera Manca rispondendo alla consigliera comunale del M5S, Desirè Manca, che da tempo aveva chiesto la convocazione della commissione per discutere della situazione della discarica. «A oggi non c'è rischio ambientale, possiamo dire, con soddisfazione, di essere in una nuova fase, quella che porterà la discarica alla completa inattività», ha concluso l’assessore Fabio Pinna.

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