La Nuova Sardegna

Sassari

Comuni del Meilogu «Vogliamo risposte sul progetto del gas»

di Emidio Muroni
Comuni del Meilogu «Vogliamo risposte sul progetto del gas»

Delusione dopo l’incontro con l’assessora all’Industria Incertezza sulla realizzazione della dorsale per il metano

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BONORVA. La notizia di un forte interessamento da parte della Regione e della decisione del ministero per lo Sviluppo economico (Mise) per la realizzazione della dorsale sarda del gas metano ha fatto sperare i rappresentanti dei 15 Comuni appartenenti al bacino 8, istituito dalla giunta regionale nel novembre del 2005 con la denominazione Meilogu-Logudoro, nella celere apertura e cantieramento delle opere da realizzare. Un intervento che, oltre ad eliminare l’incredibile gap che si frappone allo sviluppo delle imprese esistenti e alla costituzione di nuove realtà, potrebbe costituire un’importante occasione di lavoro per tanti operai e un indotto piuttosto interessante. Superato l’immobilismo, il perdurante silenzio degli organi e istituzioni regionali preposti, e incoraggiati dalla decisa accelerazione, (enfatizzata per ora solo a livello mediatico), data da alcuni rappresentanti dalla Regione a un progetto che dorme da diciotto anni, gli amministratori dei quindici Comuni del bacino n. 8, su proposta di Aldo Salaris, vicesindaco di Bonorva, che è Comune capofila, si sono riuniti per una prima fase interlocutoria nel corso della quale hanno deciso di recarsi in delegazione a Cagliari per conoscere dall’assessore regionale all’Industria, Maria Grazia Piras, la reale situazione gestionale e i tempi di realizzazione degli impianti di distribuzione che interessano il bacino di loro competenza. Su delega dei Comuni si sono recati a Cagliari per un incontro con l’assessore regionale all’industria Maria Grazia Piras, i vicesindaci dei Comuni di Bonorva Aldo Salaris, di Codrongianos Rino Cano, di Bonnanaro Mario Cataldo e di Romana Dario Pisanu con i rispettivi titolari degli uffici tecnici. L’incontro con l’assessore regionale ha però riservato più di una sorpresa negativa, anche per l’incertezza di alcune considerazioni e l’evidenza di un progetto ancora da definire totalmente, sia nei contenuti sia negli attori.

«L’assessore ci ha rassicurato sulla realizzazione di un impianto di gassificazione del territorio ma non ci ha dato nessuna garanzia su quelli che potranno essere i tempi, e soprattutto il rispetto del progetto della Sidigas di Avellino (società concessionaria del progetto per la rete nell’ambito del bacino n.8) - ha osservato, con amarezza Aldo Salaris -. Ci ha fatto capire che la Regione non ha intenzione di realizzare il progetto Sidigas ma sta puntando su un progetto che apporta diverse modifiche a quello originale - ha continuato Salaris -. La Piras ha affermato che la Regione aspetta le valutazioni di impatto ambientale per i diversi degassificatori e, una volta ottenuti i nullaosta, dovrebbe provvedere a studiare la situazione bacino per bacino per capire come fare il collegamento alla linea del gas». Una risposta valutata da parte dei rappresentanti dei Comuni incerta, interlocutoria e vaga che sintetizza un susseguirsi di impegni, di discussioni, di proposte, di modifiche che finora hanno lasciato solo l’amaro in bocca, che non apre la strada a certezze o a tempi brevi e rimanda a casa tanti amministratori che puntavano su una svolta positiva di un progetto che portava con sé anche la speranza di un prossimo impegno lavorativo per tanti operai ed operatori del settore, oltre che di un settore industriale notevolmente penalizzato dalla mancanza di fonti d’energia adeguate e di un’intera popolazione, costretta ancora una volta ad affidarsi alla ormai obsoleta bombola del gas, ovviamente pagata a caro prezzo, per soddisfare anche le normali esigenze di una famiglia.

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