La Nuova Sardegna

Sassari

Servono interventi urgenti per salvare la Basilica

di Gavino Masia
Servono interventi urgenti per salvare la Basilica

Il monumento dell’XI secolo continua a perdere pezzi tra disattenzione e ritardi Avviata ieri una petizione via web per sensibilizzare il ministro Franceschini

29 settembre 2017
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PORTO TORRES. Il gioiello più prezioso dell’architettura romanica in Sardegna - la maestosa basilica di San Gavino - e tutto il compendio monumentale di Monte Agellu hanno necessità assoluta di interventi urgenti con l’arrivo della stagione autunnale. É sempre più evidente, infatti, il distacco di materiale lapideo dalla cornice nella parte superiore del portale gemino e l’anomala inclinazione verso l’esterno del muro meridionale della chiesa. Verso l’interno, invece, quello di colonne e pilastri nella navatella corrispondente, dove la volta a crociera ha subito nel corso del tempo un progressivo schiacciamento. Determinato anche dall’eliminazione, agli inizi del secolo scorso, di tre contrafforti che bilanciavano queste spinte. All’esterno si denota una profonda erosione dei conci, delle decorazioni architettoniche e dei bassorilievi, causata dall’azione erosiva di pioggia e vento.

Mancano i finanziamenti. Nonostante gli appelli e le segnalazioni inoltrati negli ultimi anni sullo stato di degrado in cui versa il monumento, nessun finanziamento è arrivato per poter avviare un progetto di restauro. Serve una azione sinergica di tutti gli enti pubblici e un interessamento concreto da parte del Ministero per “salvare” la basilica dedicata ai tre Protomartiri Turritani, che ha dato i natali ad una moltitudine di portotorresi e rimane l’unica chiesa romanica in Italia con la particolarità di avere un tetto in lastre di piombo. Ma è tutto il compendio di San Gavino – cumbessias, patio e muraglione – che meritano una riqualificazione immediata sia per rivitalizzare le stesse strutture e sia per valorizzare il turismo religioso.

Muraglione di San Gavino. La vecchia e suggestiva opera che circonda il patio di San Gavino e una parte del vicino parco urbano da tanto tempo non gode di buona salute conservativa. Soprattutto per mancate ristrutturazioni nel tempo e per qualche coccio caduto nei mesi scorsi. Si tratta di una struttura che si affaccia su una strada particolarmente trafficata e la sua ultima sistemazione avvenne negli anni Sessanta quando ancora esistevano le case di piazza Verdi, poi abbattute, per lasciare il posto al parco di San Gavino. A distanza di oltre mezzo secolo, se non si interviene con una certa urgenza, sembra quasi naturale che il muro continui a sgretolarsi e perdere pezzi.

Petizione per la Basilica. Da ieri è apparsa sul web una petizione a favore della basilica di San Gavino, su iniziativa di Nando Nocco, allo scopo di informare e sensibilizzare la gente sulla necessità di intervento di restauro e salvaguardia al monumento. «Invitiamo tutti i cittadini sensibili alla salvaguardia dei nostri monumenti storici a firmare questa petizione – scrive Nocco nella pagina web –, che sarà poi consegnata al ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo Dario Franceschini, al presidente della giunta regionale Francesco Pigliaru e al sindaco di Porto Torres Sean Wheeler».

Un appello che in meno di 24 ore ha raggiunto già 500 firme e raccolto commenti sull’importanza che riveste la Basilica nel contesto locale, regionale e nazionale.

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