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Sassari, niente visite per cinquanta parkinsoniani

Sassari, niente visite per cinquanta parkinsoniani

Prenotazioni subito esaurite, l’associazione dei malati protesta con l’Aou per i continui disagi

04 ottobre 2017
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SASSARI. Cinquanta malati di Parkinson sono stati respinti alla visita neurologica per “tutto esaurito”. È accaduto la scorsa settimana quando sono state aperte le prenotazioni tramite telefono per i controlli periodici a cui si sottopongono i pazienti nell’ambulatorio dedicato. In un’ora e mezzo la disponibilità di posti è stata coperta e gli utenti rimasti senza visita rimandati al 28 ottobre sempre per la prenotazione. Ciò significa che nemmeno tra un mese alcuni potranno avere la certezza di essere visitati.

È l’ennesimo episodio che ha spinto l’Associazione Parkinson Sassari a protestare ufficialmente, attraverso un infuocato reclamo, con l’Azienda ospedaliero universitaria. Alla quale chiede, puntando il dito: «L’Aou può continuare a permettere senza vergogna che ammalati fragili possano essere trattati in questo modo?».

È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, quanto è accaduto il 29 settembre. Anche perché l’associazione Parkinson l’aveva previsto e segnalato alla stessa Aou, dieci giorni prima. Il problema rientra nell’ambito del funzionamento dell’ambulatorio Parkinson della clinica neurologica, dove la mancanza di personale medico, causa pensionamenti e trasferimenti, sta creando disfunzioni e disagi.

Il presidente dell’associazione dei malati, Franco Simula, nel reclamo inviato, esprime infatti «totale disappunto e insoddisfazione per l’andamento assolutamente inadeguato dell’ambulatorio Parkinson». Che va «non solo ripristinato, ma potenziato con mezzi che consentano non solo le cure ordinarie, ma anche quelle necessarie negli stadi avanzati della malattia con interventi che alcuni anni fa sono stati praticati a Sassari e che non è stato più possibile effettuare costringendo i pazienti a rivolgersi fuori regione – scrive Franco Simula –. Questo rappresenta un risparmio ? O è piuttosto una politica miope e illogica ,che grava sulla collettività aumentando i costi economici ed umani ,mentre ciò che proponiamo è a costi minimi ? », protesta l’associazione.

L’interrogativo è: «Con il numero di ammalati di Parkinson in continuo aumento ,quale logica spinge a vanificare un’eccellenza come quella rappresentata dall’ambulatorio Parkinson nella persona del dottor Kai Paulus , che da oltre 15 anni se ne occupa con abnegazione e ha seguito oltre 2500 pazienti effettuando oltre 18000 visite, senza venir meno ai turni di guardia e di corsia, ma costretto a restringere sempre più il tempo da dedicare ai pazienti cronici».

L’associazione chiede quando le promesse fatte a marzo dalla direzione dell’Aou troveranno attuazione completa. Nel frattempo i malati dovranno continuare a rivolgersi al pronto soccorso o essere costretti al ricovero, per avere una visita in tempi accettabili.



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