La Nuova Sardegna

Sassari

Sfondano una vetrinetta e saccheggiano boutique

di Luca Fiori
Sfondano una vetrinetta e saccheggiano boutique

I ladri hanno spaccato un vetro e caricato gli abiti usati su una Panda rubata L’arrivo della polizia ha costretto i malviventi alla fuga a piedi senza la refurtiva

20 gennaio 2018
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SASSARI. Ci avevano già provato qualche mese fa senza però riuscire a sfondare una finestrella sul retro del negozio. Questa volta sono stati più audaci: hanno individuato una vetrinetta all’altezza del marciapiede, all’inizio di via Ozieri, e dopo averla sfondata a colpi di mazzetta hanno avuto facile accesso ai locali del negozio di abbigliamento “L’Altro Uomo” con ingresso da via Cavour. Il raid è stato messo a segno poco dopo le tre del mattino di giovedì.

Una volta dentro il negozio i malviventi hanno iniziato a caricare abiti e giubbotti di marca nel portabagagli di una vecchia Panda rubata poco prima e posteggiata qualche metro più giù della finestrella sfondata. I ladri erano almeno in due: uno è entrato all’interno dell’attività commerciale e ha scelto i capi da portare via e li ha passati al complice dalla finestrella, l’altro è rimasto fuori li ha caricati all’interno della Panda. Il frastuono provocato dal vetro infranto ha svegliato decine di persone della zona. Un’abitante della via ha immediatamente chiamato il 113 e raccontato alla centrale operativa quello a cui stava assistendo dalla finestra di casa. Gli agenti della squadra Volante sono arrivati in pochissimi istanti, rovinando i piani dei malviventi. Quando hanno sentito le sirene i ladri si sono dati alla fuga a piedi e forse in un secondo momento sono saltati a bordo di uno scooter e sono spariti. Nella fuga precipitosa hanno dovuto abbandonare la maggior parte della refurtiva all’interno della Panda e sono riusciti a portare via solo alcuni capi di abbigliamento. «Siamo stati fortunati a recuperare quasi tutta la merce rubata - raccontano Pietro Foddai e il figlio Andrea - però abbiamo subìto un bel danno al negozio. È la seconda volta in pochi mesi che prendono di mira la nostra attività - aggiunge Pietro Foddai - questa zona da quando è stato chiuso il carcere è sempre più abbandonata, paghiamo regolarmente le tasse, il Comune dovrebbe istallare delle telecamere per arginare questa escalation di criminalità».

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