La Nuova Sardegna

Sassari

Le aree dei cantieri forestali dimenticate

Riqualificazione del territorio e boccata d’ossigeno per gruppi di disoccupati, ma manca la continuità

15 febbraio 2018
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PORTO TORRES. Una boccata d’ossigeno per trentadue tra i tantissimi disoccupati portotorresi. Questo rappresentano, nell'immaginario collettivo, i cantieri di forestazione che, a partire dalla fine del mese, dovrebbero essere inaugurati prevedendo interventi in diverse zone della città, da Abbacurrente all’area della discarica di Barrabò, dalla rotatoria di accesso alla camionale a Serra li Pozzi, dove finalmente s'interverrà in uno standard pubblico nella parte bassa di via dell’Asfodelo. Oltre a rappresentare una boccata d'ossigeno per qualcuno dei molti rimasti senza lavoro a Porto Torres, però, i cantieri di forestazione nascono con una finalità ben precisa: procedere alla riqualificazione e all’incremento del patrimonio boschivo in particolare nelle aree interessate da forme gravi di deindustrializzazione come appunto quella turritana. Nel corso degli anni, ormai quasi dieci quelli nei quali attraverso i cantieri di forestazione si è intervenuti in diverse zone di Porto Torres, i lavoratori impiegati hanno spesso portato a termine interventi massicci partendo dalla bonifica e pulizia delle aree per poi procedere alla piantumazione ottenendo risultati straordinari. Ma, spesso, di breve durata. Purtroppo, infatti, in diversi casi allo splendido lavoro degli operai non si è dato seguito e diverse delle aree oggetto d'intervento, prive di ulteriori attenzioni, sono ritornate ad essere dimenticate, con le piante “bruciate” e la vegetazione spontanea che ha ripreso il sopravvento, ricreando le condizioni ideali per la proliferazione anche di micro discariche, coi nemici della differenziata sempre in agguato. Sarebbe perciò ideale, anche per non dilapidare risorse pubbliche e innescare un circolo virtuoso, che sulle aree oggetto dei lavori, al termine degli stessi, non calino trascuratezza e oblio. Emanuele Fancellu

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