Droga nell’auto, subito ai domiciliari
di Luca Fiori
Roberto Selis, 36 anni, trasportava dodici chili di hascisc L’uomo era incensurato ed è riuscito a evitare il carcere
28 marzo 2018
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SASSARI. Aveva nascosto 12 chili di hascisc in un doppio fondo realizzato nella sua Volvo S60 Roberto Selis, l’imprenditore cagliaritano di 36 anni, arrestato lunedì mattina dalla guardia di finanza a Porto Torres subito dopo lo sbarco dal traghetto proveniente da Genova.
Ieri mattina, difeso dall’avvocato Danilo Mattana, l’uomo è comparso davanti al giudice Valentina Nuvoli e al pubblico ministero Paola Manunza. In aula l’uomo ha ammesso le proprie responsabilità, spiegando di aver accettato di trasportare la droga da Torino nell’isola dopo la ripetuta insistenza di alcuni conoscenti. Dopo la convalida dell’arresto il giudice - tenendo conto dell’incensuratezza dell’uomo - gli ha concesso gli arresti domiciliari nella sua abitazione di Villa San Pietro, in provincia di Cagliari.
Lunedì subito dopo lo sbarco dal traghetto gli uomini della tenenza di Porto Torres lo hanno fermato per un normale controllo all’uscita del porto. L’agitazione e le dichiarazioni contraddittorie dell’uomo hanno indotto le fiamme gialle ad approfondire i controlli a bordo della sua vettura. La tensione è salita alle stelle e allora i finanzieri hanno fatto intervenire le unità cinofile.
Grazie anche all'intervento di Agon, un cane antidroga dal fiuto infallibile, dopo pochi minuti sono saltati tutti gli accorgimenti messi in atto per occultare la droga, dalla schermatura dei pannelli costituenti il doppiofondo al confezionamento sottovuoto. Al termine della perquisizione nell’abitacolo della vettura di Roberto Selis, sono stati trovati 12 chili di hasscisc già suddivisi in 123 panetti sottovuoto. Il sofisticato doppiofondo in cui era stata nascosta la droga era stato realizzato ad apertura elettronica, che avveniva mediante l'utilizzo di due telecomandi a infrarossi. L’uomo era in possesso anche di 12mila e 700 euro in banconote di cui dovrà spiegare la provenienza. Dopo la scoperta del maxi carico di stupefacenti si sono attivati anche i baschi verdi del comando provinciale di Cagliari, le cui unità cinofile hanno perquisito il domicilio dell'imprenditore, a Villa San Pietro, e hanno rinvenuto un’altra discreta quantità di hascisc, oltre a mezzo chilo di marijuana e un impianto per la coltivazione indoor della cannabis.
Ieri mattina, difeso dall’avvocato Danilo Mattana, l’uomo è comparso davanti al giudice Valentina Nuvoli e al pubblico ministero Paola Manunza. In aula l’uomo ha ammesso le proprie responsabilità, spiegando di aver accettato di trasportare la droga da Torino nell’isola dopo la ripetuta insistenza di alcuni conoscenti. Dopo la convalida dell’arresto il giudice - tenendo conto dell’incensuratezza dell’uomo - gli ha concesso gli arresti domiciliari nella sua abitazione di Villa San Pietro, in provincia di Cagliari.
Lunedì subito dopo lo sbarco dal traghetto gli uomini della tenenza di Porto Torres lo hanno fermato per un normale controllo all’uscita del porto. L’agitazione e le dichiarazioni contraddittorie dell’uomo hanno indotto le fiamme gialle ad approfondire i controlli a bordo della sua vettura. La tensione è salita alle stelle e allora i finanzieri hanno fatto intervenire le unità cinofile.
Grazie anche all'intervento di Agon, un cane antidroga dal fiuto infallibile, dopo pochi minuti sono saltati tutti gli accorgimenti messi in atto per occultare la droga, dalla schermatura dei pannelli costituenti il doppiofondo al confezionamento sottovuoto. Al termine della perquisizione nell’abitacolo della vettura di Roberto Selis, sono stati trovati 12 chili di hasscisc già suddivisi in 123 panetti sottovuoto. Il sofisticato doppiofondo in cui era stata nascosta la droga era stato realizzato ad apertura elettronica, che avveniva mediante l'utilizzo di due telecomandi a infrarossi. L’uomo era in possesso anche di 12mila e 700 euro in banconote di cui dovrà spiegare la provenienza. Dopo la scoperta del maxi carico di stupefacenti si sono attivati anche i baschi verdi del comando provinciale di Cagliari, le cui unità cinofile hanno perquisito il domicilio dell'imprenditore, a Villa San Pietro, e hanno rinvenuto un’altra discreta quantità di hascisc, oltre a mezzo chilo di marijuana e un impianto per la coltivazione indoor della cannabis.