La Nuova Sardegna

Sassari

Paziente morì dissanguato perito scagiona 3 chirurghi

di Nadia Cossu

Un allevatore 55enne di Ozieri era deceduto dopo l’asportazione di una cisti Il consulente del giudice: i medici si trovarono di fronte a un evento eccezionale

21 aprile 2018
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OZIERI. «La morte del paziente è stata causata da un fattore eccezionale. L’intervento è stato eseguito correttamente dai chirurghi nel rispetto delle linee guida internazionali». Sono le parole del perito nominato dal giudice Gian Cosimo Mura nel processo per colpa medica che vede tre chirurghi sul banco degli imputati dopo la morte, sette anni fa, di un paziente di Ozieri. Si tratta dei medici Salvatore Denti, Fabrizio Scognamillo e Mario Trignano, quest’ultimo all’epoca responsabile del reparto.

Mario Tanda, allevatore di 55 anni, il 24 ottobre del 2011 era stato ricoverato nell’unità di Patologia chirurgica delle Cliniche per l’asportazione di una cisti di echinococco di dieci centimetri vicina al fegato, ormai vecchia e calcificata. In sala operatoria quel giorno c’erano Denti, primo chirurgo, e il suo aiuto Scognamillo. L’intervento all’inizio andò bene, furono le complicanze successive dovute a un’emorragia a rilevarsi devastanti: i chirurghi riuscirono a bloccare il sanguinamento in sala operatoria ma il paziente morì otto giorni dopo in Rianimazione. I familiari si sono costituiti parte civile nel processo con l’avvocato Antonio Secci. Il consulente dell’accusa – la dottoressa Rita Celli – stabilì che «quella cisti non doveva essere asportata radicalmente ma solo parzialmente decapitata». Soprattutto «era localizzata vicino al fegato, a contatto con grossi vasi sanguigni, in una zona difficilmente aggredibile».

Ma il perito del giudice, il professor Marco Spissu, in sostanza ha spiegato che il sanguinamento era da attribuirsi a una vena usurata, debole, “friabile” allocata all’interno del vaso che conteneva la cisti. E i chirurghi (assistiti dagli avvocati Stefano Carboni, Antonello Urru e Pietro Piras) si trovarono di fronte a un evento eccezionale. A ottobre la discussione e poi la sentenza.

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