La Nuova Sardegna

Sassari

L’area di San Gavino tra siringhe e degrado

di Gavino Masia

Il compendio storico e di pregio di Monte Agellu in condizioni di grave precarietà Illuminazione assente, manutenzioni scarse: anche il parco merita più attenzione

25 aprile 2018
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PORTO TORRES. É una delle aree storiche e di maggior pregio della città che può vantare un compendio monumentale riconosciuto dai turisti di tutto il mondo - dove emerge la maestosità della Basilica di san Gavino - e che per almeno questo motivo dovrebbe essere decorosa nei vicoli interni e illuminata durante le ore notturne. Questo però non avviene da tempo, nonostante le garbate proteste dei residenti e della curia, e viene difficile pensare che un pezzo importante della storia locale possa diventare improvvisamente terra di nessuno. A conferma dello scarso decoro, infatti, proprio in questi giorni sulla scalinata che porta alla cumbessias di San Giuseppe sono state trovate ancora una volta siringhe sporche di sangue, lattine vuote, mozziconi di sigarette e resti da bivacco notturno. Una situazione alquanto sgradevole amplificata anche dalla scarsa illuminazione e dal mancato controllo, criticità che diventano indirettamente terreno fertile per il ritrovo di tossici. Non certo un bello spettacolo per chi la mattina presto va ad ascoltare la messa o per chi deve recarsi verso una delle cumbessias dove ci sono la sede della Caritas e il materiale delle associazioni. Esempio del pessimo stato di conservazione dei punti luce anche in piazza Santissimi Martiri e a ridosso dell’abside della Basilica dove c’è la prima porta di ingresso per le guide specializzate. Altra problematica, oltre al buio per carenza di illuminazione pubblica, anche la pavimentazione sconnessa del patio causata dal passaggio non autorizzato delle automobili nonostante il divieto. Spostandosi in direzione di piazza Tola, di fronte al parco di San Gavino, ci sono invece da mesi due pali di illuminazione spenti e pericolosamente inclinati che dovrebbero essere rimossi. Un problema che conoscono perfettamente anche l’amministrazione comunale e i consiglieri della commissione Ambiente che fecero un sopralluogo per verificare lo stato di degrado dell’isola ecologica. Il sistema di illuminazione del parco San Gavino da un anno e mezzo attende di essere ripristinato completamente dopo una serie di atti vandalici che avevano distrutto diversi punti luce. La situazione è stata segnalata ripetutamente durante i consigli comunali da Claudio Piras, anche nell’ultima seduta, e a quanto pare l’amministrazione sta ancora cercando di interpretare il bando di gara dell’illuminazione pubblica per capire se la società Engie, concessionaria dell’appalto, si sia assicurata preventivamente per il ripristino dei punti luce distrutti da atti vandalici. L’unico intervento dell’assessorato ai Lavori pubblici ha riguardato le attività di messa in sicurezza degli impianti elettrici al fine di scongiurare potenziali incidenti agli utenti che frequentano l’area pubblica. Con l’asportazione delle componenti pericolanti e l’isolamento elettrico dei lampioni vandalizzati. Da allora in poi solo diversi consulti tra la struttura tecnica e la società Engie, in attesa di trovare una soluzione condivisa per ridare decoro e illuminazione all’area del parco e a tutto il compendio monumentale di San Gavino.

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