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Sassari

Sassarese scomparso nel 2017, l'appello del figlio: «Aiutatemi a ritrovare mio padre»

di Gianni Bazzoni
Sassarese scomparso nel 2017, l'appello del figlio: «Aiutatemi a ritrovare mio padre»

Guido Manca sparì nel nulla il 24 settembre di due anni fa: c’è chi ha visto e sa qualcosa

04 maggio 2018
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SASSARI. Ha aspettato in silenzio, ha atteso qualche segnale da parte di chi potrebbe avere visto o sentito qualcosa. Ma il tempo è scivolato via senza alcuna novità, così Roberto - figlio di Guido Manca, il 69enne di Sassari scomparso nel nulla il 24 settembre del 2017 - ha deciso di lanciare il nuovo appello per alimentare una speranza, almeno quella di riuscire a dare degna sepoltura all’anziano genitore.

«Sono sicuro che qualcuno ha visto o sentito qualcosa – ha detto ieri Roberto Manca – per questo chiedo: aiutatemi a ritrovare mio padre».

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Il figlio di Guido Manca ricorda che suo padre si è allontanato il 24 settembre dello scorso anno dal centro “Il Gabbiano Blu” nel complesso della San Giovanni Battista di Ploaghe dove era ricoverato per diversi problemi di salute. Ha eluso la sorveglianza ed è scappato. Dove si sia diretto non è mai stato appurato, e questo nonostante le ripetute segnalazioni che lo davano in diverse zone della Sardegna e anche nella penisola.

«Abbiamo una certezza – racconta ancora Roberto Manca – e cioè che mio padre ha trascorso la notte del 24 e parte della mattinata lì in zona, vicino al luogo dove era ricoverato. Può essere che abbia dormito all’aperto e la mattina ha sicuramente fatto colazione in una struttura accanto - dove si trova il centro di Neuropsichiatria infantile -, ha preso un caffè con alcune persone. Poi più niente».

Roberto Manca non ha mai smesso di cercare suo padre, e ha tentato in tutti i modi di capire se possano esserci responsabilità sulla scomparsa, considerato che l’uomo avrebbe dovuto essere sottoposto a una attenta vigilanza. Nessuna accusa, ovviamente, ma un impegno preciso e una richiesta forte affinché si faccia chiarezza su quello che è accaduto il 24 settembre. É normale che una persona ammalata e sottoposta a sorveglianza apra la porta e vada via da una struttura protetta? Questo l’interrogativo al quale la famiglia di Guido Manca, per via del figlio Roberto, chiede risposta.

Finora sono state tentate tutte le strade: dalle battute tradizionali nelle campagne attorno alla struttura dove era ricoverato (anche ben oltre il territorio di Ploaghe) alle ricerche con l’impiego dei cani molecolari. E proprio a Ploaghe si sono perse le tracce del 69enne sassarese. Della vicenda di Guido Manca si erano occupati anche alcuni sensitivi, nove in tutto distribuiti in diverse zone d’Italia e qualcuno anche all’estero. Secondo quanto riferito dalla famiglia, tutti i medium sarebbero giunti alla stessa conclusione, pur non conoscendosi uno con l’altro.

Secondo i sensitivi (uomini e donne), Guido Manca avrebbe lasciato il centro di Ploaghe con l’intenzione di tornare a casa. Ma mentre percorreva una stradina bianca - poco distante dalla struttura sanitaria - sarebbe stato urtato da un mezzo e sbalzato in cunetta. A bordo del veicolo - sempre secondo il resoconto dei sensitivi ai familiari che li avevano interpellati -: i due sarebbero scesi e si sarebbero avvicinati al corpo del 69enne senza però prestare soccorso. Quindi sarebbero andati via lasciando Guido Manca agonizzante. L’uomo sarebbe morto poco più tardi per un attacco cardiaco, non per le lesioni riportate nell’incidente. E - secondo i sensitivi - il corpo sarebbe rimasto lì, in mezzo alla vegetazione, a poca distanza da un corso d’acqua e da una zona adibita a pascolo di bestiame di grossa taglia. Il punto indicato dai medium (che non avevano saputo localizzarlo su una mappa) non è mai stato trovato. Per chi crede (non è la prima volta che i sensitivi entrano nelle storie degli scomparsi), questa è la versione data da chi con “contatti e visioni spirituali” sostiene di avere ricostruito l’accaduto. Sono trascorsi 5 mesi dal pronunciamento dei sensitivi, il corpo di Guido Manca non è stato trovato. Il suo caso mercoledì è tornato in tv a Chi l’ha visto? che ha ripercorso la vicenda. Ora il nuovo appello del figlio Roberto: «Qualcuno ha visto e quindi sa. Aiutatemi a ritrovare mio padre».

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