La Nuova Sardegna

Sassari

Troppe carenze: la sanità va verso le emergenze estive

di Luigi Soriga
Troppe carenze: la sanità va verso le emergenze estive

Scarso personale e soliti problemi con medicinali e presìdi Gli appalti non decollano e il nuovo ospedale è fermo

13 giugno 2018
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SASSARI. Quella estiva, per la sanità è una stagione molto calda: tutte le criticità e le inefficienze tendono a venire a galla, un po’ come avviene nel mare di agosto che riporta in superficie le alghe.

Vediamo dunque quali potrebbero essere le carenze destinate a riemergere da qui a qualche settimana.

Medicinali. Nonostante gli sforzi della task force messa in piedi dal manager Aou Antonio D’Urso, ancora l’espletamento delle gare d’appalto è in alto mare. E i reparti ne risentono. Le difficoltà più evidenti riguardano il reperimento dei farmaci oncologici, e la disponibilità scarsa di antibiotici. Migliora invece la presenza di presìdi basilari, come garze, siringhe, traverse e via dicendo, anche se lo scenario è ancora ben lontano da uno standard di efficienza. In pratica medici e reparti hanno fatto il callo a una carenza cronica, e riescono a far girare comunque gli ingranaggi con molto senso pratico, parsimonia e rimboccandosi le maniche.

Apparecchi. L’altra palla al piede è il mancato aggiornamento della strumentazione tecnologica. In prima battuta gli ecografi, che vanno ad incidere sulle prestazioni dei reparti e anche certamente sulle liste di attesa per prenotazioni esami. L’azienda aveva preventivato da tempo l’acquisto delle apparecchiature, ma ci sono ritardi nelle procedure.

Personale. L’altra nota dolente dell’estate sarà il personale in campo. Infermieri e medici devono fare per legge 15 giorni di ferie nel periodo che va dal 1 giugno al 30 settembre. I dipendenti sono molto preoccupati sulla situazione che sta per delinearsi, in quanto manca reale programmazione sulla turnazione. Se il personale va in ferie dovrebbe essere sostituito, soprattutto nei reparti d’urgenza. Il riferimento è al pronto soccorso e alle sale operatorie, ambiti già abbondantemente ingolfati da una mole di lavoro insostenibile. Ma saranno mesi difficili anche per Patologia Medica e Clinica Medica, che a turno saranno costrette a chiudere perché gli infermieri non sono sufficienti. I sindacati avevano evidenziato la necessità di prendere in considerazione l’ipotesi di un concorso e della mobilità in entrata, ma dalla direzione al momento non ci sono riscontri.

L’organico dovrebbe essere potenziato dall’assunzione di 25 anestesisti, ma l’entrata in servizio sta andando a rilento, in quanto si tratta di professionisti che lavorano in altre strutture, e il trasferimento comporta pur sempre dei tempi burocratici. Anche le sale operatorie stentano ad entrare a regime. E il risultato è che la tanto sbandierata breast unit è tutt’altro che funzionale, dal momento che passano anche mesi per poter essere operati per un tumore alla mammella.

Appalti. L'appalto del nuovo ospedale, già assegnato, purtroppo è fermo: ancora non si vede un reale inizio dell'attività, e a parte la bonifica dei presidi e delle apparecchiature all’interno del vecchio Palazzo Rosso, non c’è traccia di demolizioni. Eppure l’abbattimento del palazzo rosso è il presupposto per la successiva realizzazione del nuovo Materno Infantile, una struttura di assoluta urgenza e necessità considerate le condizioni fatiscenti dell’attuale reparto.

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