La Nuova Sardegna

Sassari

Certificato universitario per insegnare l’algherese

di Gianni Olandi
Certificato universitario per insegnare l’algherese

Lo ha stabilito la nuova legge regionale sulla tutela della lingua sarda Bocciata invece la proposta di fare gli annunci in limba negli aeroporti isolani

30 luglio 2018
3 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. L’approvazione della nuova legge regionale sulla lingua sarda e quella catalana di Alghero, ha riscosso particolare gradimento in città, soprattutto da parte delle associazioni culturali che della lingua, della difesa della parlata locale, dell’algherese catalano, per decenni hanno fatto uno straordinario cavallo di battaglia. L’Omnium Cultural è tra queste e nei giorni scorsi ha organizzato un incontro per entrare nel merito del provvedimento legislativo che apre indubbiamente nuovi orizzonti.

Va subito detto che questa legge, che sostituisce quella precedente del 1997, definisce i principi stabiliti dalla legge statale del 1999 che introduceva importanti novità in merito alla tutela e promozione del catalano di Alghero all’interno delle istituzioni pubbliche e di quelle scolastiche, ed evidenzia inoltre l’interesse del legislatore regionale nei confronti del sardo, algherese e delle altre lingue minoritarie della Sardegna. L’Òmnium Cultural de l’Alguer, ha introdotto già dal 1999 l’algherese nelle scuole cittadine, da quelle dell’infanzia, alle primarie sino a quelle secondarie di primo grado, realizzando per oltre 10 anni il “Progetto Joan Palomba” che ancora oggi è un esempio di modello di insegnamento della lingua madre in ambito scolastico. Con la nuova legge si definiscono i principi stabiliti dalla legge statale, e grazie ai numerosi emendamenti (inizialmente 47) presentati dal consigliere regionale algherese Marco Tedde e al quale si è unito l'altro consigliere Raimondo Cacciotto, entrato nell’assemblea sarda soltanto da qualche mese, sono stati introdotti principi di tutela e valorizzazione importanti per il catalano di Alghero, non presenti nella proposta di legge originaria. Nel corso dell’incontro tenutosi nella sala del consiglio comunale è stato evidenziato un altro aspetto importante della nuova legge: l’attestazione di conoscenza della lingua di livello C1 (secondo il quadro Comune Europeo di Riferimento, Qcer), che devono avere i docenti scolastici e gli operatori di Sportello Linguistico, rilasciata da riconosciuti e qualificati istituti di lingua e cultura catalana attraverso l’università di Sassari. Da anni l’ateneo sassarese, attraverso l’Istituto Ramon Llull, rilascia il Certificat Internacional de Català e il livello C1 è già in possesso di alcuni docenti algheresi. Per la toponomastica, ha evidenziato il presidente dellOmnium Cultural Stefano Campus, viene confermata la competenza dell’amministrazione comunale di Alghero nella definizione della toponomastica storica, per la quale esiste lo studio scientifico dello studioso algherese Rafael Caria, che può essere adottato come testo di riferimento.

Infine, all’ampia condivisione della nuova legge, è stata sottolineata la bocciatura di uno dei 47 emendamenti presentati dal consigliere Marco Tedde, che prevedeva negli aeroporti sardi che gli annunci dei voli venissero fatti anche in lingua sarda e, in quello di Alghero, in algherese. La questione riporta alla memoria la clamorosa iniziativa di Rafael Caria, battagliero catalanista e dipendente Alitalia, che negli anni Novanta annunciò in catalano algherese le partenze dei voli. Venne censurato dalla compagnia aerea e subì diversi procedimenti disciplinari. Anche da quella iniziativa è partito il seme che oggi ha prodotto la nuova legge sulla lingua sarda e l’algherese.



In Primo Piano
Calcio Serie A

Al Cagliari non basta un gran primo tempo: finisce 2-2 la sfida con la Juve

di Enrico Gaviano
Le nostre iniziative