La Nuova Sardegna

Sassari

Grandine e allagamenti tre paesi in ginocchio

di Barbara Mastino ed Emidio Muroni
Grandine e allagamenti tre paesi in ginocchio

Le piogge degli ultimi due giorni hanno danneggiato case, strade e campagne. Macchinari fermi nel mangimificio Chessa e lesioni nel muro della ferrovia

24 agosto 2018
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OZIERI. Dopo le abbondanti piogge dei giorni scorsi, che hanno avuto il culmine nella disastrosa grandinata di mercoledì pomeriggio, si fa più precisa la conta dei danni. In particolare nell’area di San Nicola, a cominciare dalle vicine campagne dove sono stati danneggiati orti, ulivi e vigne. All’interno del quartiere, inoltre, numerosi alberi hanno subìto gravissimi danni. Situazioni che ieri si è cercato di risanare con un’attività degli operai del Comune, che già erano intervenuti mercoledì insieme ai vigili del fuoco, la protezione civile Lavoz, la compagnia barracellare. Gli interventi di ieri hanno riguardato la sistemazione di alberi amputati, la pulizia di alcuni tratti di strada pieni di residui (non solo a San Nicola, ma anche in altre zone colpite come per esempio il rione di Punta Idda) e lo sgombero delle caditoie e delle grate di scolo delle acque da foglie e detriti vari. I disagi più gravi in largo Michelangelo Pira, dove l’acqua mercoledì ha raggiunto quasi il metro di altezza e dove si è dovuto intervenire con una pompa idrovora, e in altre strade di San Nicola (come via Maestro di Ozieri) dove gli allagamenti hanno raggiunto anche cantine e seminterrati, in particolare nella zona del campo sportivo, la parte “bassa” del quartiere. Sempre a San Nicola, c’è stata preoccupazione tra i residenti di alcune case Area, invase dall’acqua nei piani terreni e con infiltrazioni dai tetti. Danni considerevoli anche a insegne di locali commerciali e tapparelle di alcune case, letteralmente bucate dalla grandine al punto tale da sembrare che fossero state colpite da scariche di proiettili. Situazione più tranquilla a Ozieri: mercoledì pomeriggio c’è stato un intervento dei vigili del fuoco in via Umberto dove a causa di un fulmine si è bloccato l’ascensore del Banco di Sardegna. Altro danno segnalato è stato l’allagamento della strada Mores-Chilivani. La pista dell’ippodromo è in perfette condizioni e oggi potrà regolarmente ospitare la Giornata delle Stelle che inaugurerà la stagione autunnale delle corse al galoppo.

Bonorva. Situazione molto seria a Bonorva dove il temporale ha flagellato il territorio, devastato i campi, distrutto i vigneti e mandato in malora gran parte della prossima raccolta dei cereali e di qualsiasi tipo di frutta. Autentiche bombe d’acqua hanno fatto saltare i canali per il deflusso delle acque meteoriche. In qualche caso la ritardata, o mancata, pulizia dei tombini ha reso problematico anche l’impegno degli operai comunali, degli addetti alla protezione civile e dei volontari, che hanno operato con solerzia ma in evidenti condizioni di difficoltà per incanalare i torrenti che si sono formati, in particolare nella parte alta del paese. La grande quantità d’acqua ha evidenziato qualche problema in particolare nel sistema di raccolta del Corso Umberto I dove, probabilmente per la mancanza di un congruo numero di caditoie o per la loro errata disposizione, si è formato un torrente che ha creato a lungo problemi alla circolazione.

Giave. A Giave gli allagamenti, oltre a diverse aziende agricole, hanno interessato il mangimificio Chessa, nella vallata di Campu Giavesu, al confine con l’imbocco della strada rurale “Fighuini”, l’ex provinciale 131 e la strada ferrata. Nonostante i sacchi di protezione sistemati dall’impresa davanti ai cancelli, l’acqua è entrata nel mangimificio causando il blocco delle macchine e il fermo dei lavori, con chiaro danno per l’azienda. Il titolare Giammario Chessa, pur riconoscendo l’eccezionalità dell’evento meteorologico, ha lamentato la mancanza di pulizia delle cunette e dei pozzetti di scarico e ha anche segnalato il grave pericolo rappresentato da un’importante lesione presente nel muro di recinzione sulla rete ferroviaria che parrebbe a rischio di crollo.

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