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SORSO 

Un anonimo imbratta i muri e denuncia il degrado in città

Un anonimo imbratta i muri e denuncia il degrado in città

SORSO. In città circola un anonimo graffittaro che protesta contro il degrado imbrattando le facciate con le sue “creazioni” sgrammaticate.Le scritte sono tre, tutte comparse nei giorni scorsi: nel...

25 agosto 2018
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SORSO. In città circola un anonimo graffittaro che protesta contro il degrado imbrattando le facciate con le sue “creazioni” sgrammaticate.

Le scritte sono tre, tutte comparse nei giorni scorsi: nel muraglione di un deposito edile della città – per poi essere prontamente oscurate dai proprietari – lungo il muro di confine di un’abitazione lungo la Sorso-Marina e anche nel quartiere dove sorge la chiesa di Santa Monica. Nei primi due casi è trattato di due proteste in fotocopia: una sorta di richiamo al primo cittadino rispetto alla situazione di degrado in cui versa la città. Una protesta che il writer ha deciso di esternare imbrattando la proprietà altrui. Nel terzo caso il vandalo ha preso di mira un’altra persona. Le foto sono finite sui social network già dal primo mattino, scatenando commenti negativi e, in certi casi, ironici da parte dei sorsensi di facebook. Nel municipio di piazza Garibaldi, invece, le bocche sono rimaste ben cucite.

Il raid vandalico dei giorni scorsi non è – purtroppo – l’unico. Già nel 2012 infatti la città si era risvegliata con dei graffiti simili con i quali ignoti avevano imbrattato il piazzale della chiesa campestre della Madonna di Noli me tollere, nelle campagne di Pedrugnanu. Le prime scritte comparvero proprio durante il Mese Mariano, pochi giorni prima del 26 Maggio, sulla statua della Madonna che si trova nella discesa a mare numero 7, imbrattata con delle svastiche. In quel caso si trattò di un doppio raid – effettuato prima con uno smalto spray di colore verde e poi anche rosso – effettuato con una grafia molto simile.

Stesso discorso anche per i concetti impressi nei giorni scorsi dall’anonimo imbrattatore: frasi, spesso sconnesse e sgrammaticate, per protestare contro l’amministrazione comunale o contro qualcuno. (s.sant.)



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