La Nuova Sardegna

Sassari

L’inchiesta sugli appalti Asl, tre assoluzioni

di Nadia Cossu
L’inchiesta sugli appalti Asl, tre assoluzioni

Anche l’ex dg Giannico tra i 4 imputati per le proroghe illegittime. Il giudice: «Il fatto non sussiste»

29 settembre 2018
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SASSARI. Tutti assolti «perché il fatto non sussiste», è la sentenza letta dal giudice Gian Cosimo Mura a conclusione del rito abbreviato per quattro imputati di abuso d’ufficio. Si tratta di dirigenti della Asl finiti a processo nell’ambito dell’inchiesta sulla proroga “illegittima” – secondo la Procura di Sassari – di alcuni contratti d’appalto scaduti, in alcuni casi, anche da tre o quattro anni «senza che lo staff tecnico dell’Asl provvedesse a bandire nuove gare». Servizi che, tra il 2011 e il 2014, sarebbero andati avanti in regime di proroga. Erano in tutto 21 le persone indagate con incarichi ai vertici della sanità sassarese: ex direttori sanitari, amministrativi, responsabili di servizi, dirigenti e l’allora direttore generale Marcello Giannico. Ma dei 21 solo 4 erano stati rinviati a giudizio, per tutti gli altri il pm aveva chiesto l’archiviazione.

Ieri, oltre a Giannico (difeso da Massimiliano Ravenna), sono stati assolti Carlo Porcu (assistito da Stefano Porcu) e Chiara Seazzu (allora direttore amministrativo, difesa dagli avvocati Luigi Satta e Rita Dedola). Sarà invece giudicata separatamente Maria Elena Serafin (all’epoca responsabile del servizio acquisti dell’Asl) che non ha scelto l’abbreviato. I quattro erano accusati di abuso d’ufficio «perché in qualità di pubblici ufficiali in servizio alla Asl di Sassari – sosteneva la Procura che aveva chiesto due anni di condanna per Giannico e un anno e 4 mesi per gli altri – nello svolgimento delle rispettive funzioni amministrative, prorogavano illegittimamente la durata dei contratti con i quali erano state affidate diverse tipologie di servizi, in questo modo procurando intenzionalmente alle ditte affidatarie un ingiusto vantaggio con contestuale ingiusto danno delle ditte concorrenti». Si parlava di appalti per il lavaggio e il noleggio della biancheria negli ospedali ma anche l’assistenza domiciliare integrata e ancora gli appalti per le strutture residenziali e per l’assistenza informatica. «All’epoca – ha spiegato l’avvocato Luigi Satta – erano stati ereditati dalla dirigenza un’infinità di servizi con gare già scadute e nelle more delle nuove gare indette si era deciso di prorogare per non interrompere servizi fondamentali per utenti e personale».

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