La Nuova Sardegna

Sassari

Furti, rapine, lesioni e droga: Sassari ha il record sardo di reati fra gli under 14

Nadia Cossu
Furti, rapine, lesioni e droga: Sassari ha il record sardo di reati fra gli under 14

Allarme per la crescente diffusione dell'alcol e dell'eroina gialla, che si inala. L’esperto: non sottovalutiamo i rischi dei social

16 ottobre 2018
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SASSARI. Dov’è Cuba? E l’Africa? Molti giovani non lo sanno, non conoscono la geografia, per loro sono tutti africani, non sanno nemmeno distinguere le religioni. Potrebbero sembrare problemi “minori”, agli occhi di qualcuno persino insignificanti. Eppure questo è un punto di partenza importante per inquadrare il fenomeno del disagio giovanile.

L’allarme. «I ragazzi – dice Giampaolo Cassitta, dirigente del centro giustizia minorile per la Sardegna che tiene spesso degli incontri nelle scuole – sono completamente sconnessi dal mondo reale. C’è una preoccupante assenza di educazione civica. Inoltre, per qualsiasi cosa vanno su “Google”, sottovalutano o non capiscono la pericolosità di diffondere una propria fotografia attraverso una chat o un social media». Non sapere, adagiarsi nell’ignoranza in senso lato, significa non imparare a riconoscere il pericolo e, di conseguenza, si diventa vulnerabili.

I rischi. I numeri e gli allarmi lanciati dalle istituzioni sono sufficienti a inquadrare i rischi che ruotano intorno agli adolescenti di oggi. Droga, alcol, ludopatia, abbandono scolastico sono solo alcuni degli argomenti. La realtà dipinta dagli esperti è tutt’altro che idilliaca. Tanto per fare un esempio: venti adolescenti su cento tra i dieci e i diciassette anni sono a rischio ludopatia. E se è vero che il gioco d’azzardo è vietato ai minori è altrettanto vero che non esiste un reale interesse a vigilare perché questa fascia d’età non ci finisca in mezzo.

L’importanza del dialogo. Il prefetto Giuseppe Marani, qualche settimana fa, proprio sulle pagine del nostro giornale si è soffermato su alcuni pericoli, come droga e bullismo, e ha invitato le scuole a intervenire per raggiungere un obiettivo importante: far parlare gli studenti. Dialogare per capire cosa i ragazzi vogliono oggi, di cosa hanno bisogno per non perdersi nella fitta rete di trappole. E la diffusione dei social ha contribuito in maniera determinante a intrecciare le maglie di questa rete.

Le nuove droghe. A preoccupare gli operatori sociali, le famiglie, la scuola è però soprattutto la droga e in particolare l’avvento di quelle di ultima generazione. Mix facili da procurarsi e da assumere che possono avere effetti devastanti. La cosiddetta “eroina gialla” è una di queste sostanze potenzialmente letali: molto pura, non si inietta ma si inala, nel sud dell’isola è già molto diffusa, a Sassari comincia a prendere piede.

A confermare questa tendenza ci sono i numeri: dei 1017 ragazzi sardi presi in carico dagli uffici di servizio sociale per i minorenni, 400 appartengono al distretto di Sassari e nel 2017 è salita al 18% la percentuale dei minori che presentano disturbi psichici legati proprio all’assunzione di droghe, quelle che mandano in tilt il cervello.

L’alcol. Le altre percentuali non rincuorano se si considera che il 15% non va a scuola e il 13% abusa di sostanze stupefacenti e alcol con un trend elevatissimo di femmine. La bevanda alcolica più gettonata? La vodka mischiata con la birra. «E quando chiediamo loro perché bevono – aggiunge Cassitta – ci rispondono che in questo modo si divertono e “almeno” non pensano. I ragazzini di oggi sono disabituati alla noia».

La famiglia. In tutto questo la famiglia gioca un ruolo centrale. Ascoltando gli esperti viene fuori che spesso i genitori non sanno cosa fanno i loro figli, non sanno che si ubriacano, che guidano le macchine senza patente, che hanno la carta PayPal. A molti basta ricevere un messaggio sul cellulare con scritto “tutto bene” per stare tranquilli. «Non conoscono il mondo dei loro figli, non si aggiornano e non si tengono al passo coi tempi, indispensabile invece per capire i ragazzi. Serve una presa di coscienza ed è necessario che le famiglie smettano di minimizzare».

Il carcere e la mediazione penale. Nel 2017 sono 46 i minori “transitati” in carcere, mentre 127 sono stati ospitati in comunità, 53 di questi sottoposti a provvedimento penale. «Si tratta di ragazzi seguiti dai nostri centri – spiega ancora Cassitta – Stiamo scommettendo molto sulla mediazione penale. Per quanto riguarda ad esempio i fenomeni di bullismo e cyberbullismo il metodo di “correzione” adottato è quello di far comprendere al ragazzo la gravità di ciò che ha fatto. Vittima e bullo si incontrano con i nostri operatori e il bullo diventa l’angelo custode del “bullizzato”». Lo protegge, in sintesi, dalle persone che si comportano proprio nello stesso modo in cui si era comportato lui precedentemente.

Malessere a Sassari. Nel 2017 le autorità giudiziarie minorili hanno segnalato agli uffici di servizio sociale 698 soggetti. Le aree in cui il fenomeno della criminalità minorile emerge con più evidenza sono quelle intorno ai centri urbani più grossi. Sassari supera Cagliari: 50 i minori segnalati contro i 45 di Nuoro e i 43 di Cagliari. I reati più diffusi sono furti, rapine, lesioni e violazione delle leggi sugli stupefacenti. Ma bisogna anche sottolineare un altro dato che porta Sassari in cima alle classifiche: 52 su 53 minori segnalati di età inferiore ai 14 anni appartiene al distretto di Sassari. Il segnale di un malessere che purtroppo interessa anche i giovanissimi.

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