La Nuova Sardegna

Sassari

Crac Dussoni, il pm chiede 28 anni per i sei imputati

Crac Dussoni, il pm chiede 28 anni per i sei imputati

SASSARI. «Quelli contenuti nel capo di imputazione sono fatti verificati. L’interesse convergente era quello di arrivare al fallimento e tutti gli imputati hanno concorso nel reato». La requisitoria...

28 novembre 2018
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SASSARI. «Quelli contenuti nel capo di imputazione sono fatti verificati. L’interesse convergente era quello di arrivare al fallimento e tutti gli imputati hanno concorso nel reato». La requisitoria del procuratore Gianni Caria nel processo per il crac del gruppo Dussoni si è conclusa ieri con una richiesta di condanna a cinque anni di reclusione per i fratelli Francesco e Marco Dussoni e per gli ex soci Angelo Cherchi, Nicola List e Giorgio Ciserani. Richiesta di condanna a tre anni, invece, per Salvatore Mario Scanu che per la Procura ebbe un ruolo minore. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Gabriele e Luigi Satta (List e Ciserani), Luigi Esposito (i Dussoni e Cherchi) e Fabio Fois (Scanu).

Tre società che insieme reggevano le sorti dell’impero alimentare della famiglia Dussoni, un impero con 240 dipendenti fatto di una rivendita all’ingrosso e di una ventina di negozi Despar, crollato dieci anni fa sotto il peso di una presunta maxi-bancarotta. Che per gli inquirenti era stata scientemente realizzata dagli allora proprietari attraverso complessi circuiti societari, disegnati per distrarre soldi e frodare il fisco, con una sospetta evasione da oltre 1 milione e 300mila euro. E così la Procura della Repubblica di Sassari aveva aperto un’inchiesta per far luce sul crac del gruppo Dussoni: quasi tutto l’alimentare della provincia, allora, era nelle loro mani. Prima che tre fallimenti di altrettante società – Nord Ingros, Fm Immobiliare e White&Green – distruggessero il regno.

Le accuse per tutti, in concorso, sono bancarotta fraudolenta aggravata per ammanchi di denaro, disinvolti trasferimenti di beni, contratti rescissi e sottoscritti con concorrenti – è la tesi dell’accusa – per affossare i loro stessi punti vendita, avvantaggiando i competitor. (na.co.)

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