La Nuova Sardegna

Sassari

Acqua, risolta l’emergenza fango

Acqua, risolta l’emergenza fango

La causa è un guasto all’impianto di sollevamento. Ieri notte le ultime chiusure

02 dicembre 2018
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SASSARI. Praticamente risolta l’emergenza fango che da due giorni sta lasciando a secco i rubinetti del Sassarese. I valori di torbidità nell’acqua grezza fornita da Enas ai potabilizzatori serviti dal Coghinas stanno rientrando lentamente nella norma. Le analisi fatte ieri mattina da Abbania hanno rilevato un costante abbassamento dei parametri dai picchi di 200 ntu (unità di misura della torbidità) dei giorni scorsi a circa 50 ntu. Valori non ancora ottimali rispetto agli ordinari 10 ntu che si riscontravano nell’acqua grezza del Coghinas, ma che grazie all’attività dei tecnici di Abbanoa nel potabilizzatore di Truncu Reale ha consentito di aumentare la produzione di acqua potabile dai 200 litri al secondo nella fase critica a oltre 580 litri al secondo. L’intero sistema di approvvigionamento idrico delle zone servite si sta ristabilendo.

Nella città di Sassari è ancora in sofferenza il serbatoio di via Milano. Per questo motivo anche ieri notte è stato necessario effettuare una chiusura notturna dell’erogazione dalle 22 alle 5 a Lu Fangazzu, San Paolo, San Giuseppe, Monserrato, Monte Rosello medio, Sassari 2 e Badde Pedrosa. In tutte le altre zone della città è stata ripristinata l’erogazione 24 ore su 24 come pure a Porto Torres. A Sorso e Sennori, invece, è necessario effettuare un’ulteriore chiusura notturna dalle 22 alle 5.

A causare il problema un guasto nelle centrali di sollevamento di Santa Maria Coghinas gestite da Enas, che annuncia la riparazione del guasto per martedì prossimo.

Le centrali di sollevamento sono gli impianti che rilanciano l’acqua dall’invaso di Santa Maria Coghinas (secondo sbarramento del fiume Coghinas) negli acquedotti di acqua grezza Coghinas I e II che alimentano i potabilizzatori di Abbanoa. Probabilmente questo guasto ha causato instabilità nel pescaggio dell’acqua nel lago e quindi gli sbalzi repentini di torbidità.

La chiusura prevista di quattro ore per eseguire la riparazione non dovrebbe avere riflessi sull’erogazione idrica nei centri abitati: per un lasso di tempo così breve Abbanoa dovrebbe infatti sopperire con le scorte dei serbatoi sempre che non siano in sofferenza per le limitazioni nella produzione di acqua potabile dei giorni scorsi.

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