La Nuova Sardegna

Sassari

Bono, strade pericolose in Goceano e Logudoro

di Barbara Mastino
Bono, strade pericolose in Goceano e Logudoro

Protesta dell’assessore all’agricoltura della Comunità montana Bachisio Falchi «La viabilità sempre più difficile a causa della scarsa manutenzione degli asfalti»

02 dicembre 2018
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BONO. Disagi e pericoli nelle strade provinciali del Goceano, dissestate a causa del traffico, delle intemperie e soprattutto delle scarsissime manutenzioni. Lo segnala dalla Comunità Montana del Goceano l’assessore all’Agricoltura Bachisio Falchi, che sottolinea come i disagi ricadano non solo sui cittadini comuni ma anche sulle attività produttive. E gli esempi sono diversi: dalla martoriata strada che collega Bultei a Benetutti e Nule ai tratti che portano all’interno di Bono, Burgos e altri paesi. «Non vorrei che si aspettasse l’ultima settimana della campagna elettorale per sistemare la viabilità del centro Sardegna – dice Falchi – e in particolare quelle arterie (le strade provinciali), indispensabili all’economia del Goceano e del Logudoro, diventate ormai impraticabili dalla trascuratezza di chi è preposto alla loro manutenzione. Si parla di lotta allo spopolamento, di azioni di contrasto sull’abbandono delle zone interne dell’isola, di turismo destagionalizzato e non si prende in considerazione l’alfabeto del buon amministratore che in primo luogo deve garantire la mobilità delle zone in cui vive». Numerosi e ripetuti sono stati e sono gli appelli alla Provincia, titolare delle strade, e alla Regione, da dove dovrebbero arrivare i fondi per la manutenzione, mentre i Comuni e la Comunità Montana cercano di sopperire a queste mancanze «con quello che si riesce a trovare nelle proprie casse cercando di utilizzare gli avanzi di amministrazione degli anni precedenti» dice ancora l’assessore comunitario, che punta il dito contro una politica Regionale «sorda» davanti a queste situazioni perché troppo occupata ad ascoltare le esigenze dei grandi centri, «zone ben più popolate delle nostre e quindi maggiori bacini di voti». Il tutto mentre gli amministratori delle zone interne e periferiche «non sanno come rispondere alle giustificatissime lamentele da parte di chi, quelle strade, è costretto a percorrerle ogni giorno per andare a casa o in azienda. Cosa rispondere a imprenditori che lamentano continui danni ai mezzi di trasporto derivanti dal fatto che le uniche strade che possono percorrere sono distrutte?», chiede l’assessore, che addirittura lancia la proposta di destinare i soldi derivanti dal pagamento della tassa di possesso delle auto versati alle casse dello Stato e della Regione alla sistemazione della viabilità stradale. «Esistono degli investimenti che sono essenziali per quelle zone spopolate, poco incisive per le vittorie politiche di qualsiasi schieramento, a causa della scarsa densità della popolazione, ma che sono indispensabili per la produzione del reddito che dia ancora un minimo di speranza a queste zone dimenticate e poco considerate dalla politica», conclude l’assessore Falchi.

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