La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, Sirio deraglia su un mare di carte

Giovanni Bua

Il Comune ha presentato all’Arst almeno due nuove varianti. Masala (Pd): «Campus ne parli in aula»

03 ottobre 2019
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SASSARI. Sarebbero almeno due le varianti al II e III lotto di Sirio che da fine luglio il Comune ha presentato all’Arst, chiedendo un parere tecnico di fattibilità. Con gli ingegneri dell’ente strumentale della Regione che aspettano il disco verde del sindaco Gian Vittorio Campus per partire con la nuova, eventuale, ennesima progettazione. Tenendo nel cassetto il preliminare (che sarebbe invece già pronto) con il tracciato originale, quello che prevede il maxi ponte che passa sulla ex 131 e che la precedente amministrazione ha bocciato approvando, sul finire del mandato, una variante al Puc.

Un mare di carte che sta mandando fuori dai binari il progetto da 32 milioni, oltre che la “voglia di collaborare” dell’Arst, che aveva già firmato di malavoglia nel giugno del 2018 la convenzione che la confermava come stazione appaltante per l’opera. Vincolandosi a occuparsi della stesura del preliminare per il II e III lotto per poi di bandire la gara che porterà i partecipanti a produrre una offerta tecnico-economica costituita dal progetto definitivo. Il continuo tira e molla avrebbe infatti “eroso” dalle casse dell’azienda regionale guidata da Chicco Porcu oltre mezzo milione dei due necessari per la progettazione, che la Regione, sempre nel patto del 2018, si era impegnata a garantire.

Un caos totale, dentro cui sembra esserci solo un punto fermo: il progetto metrotranvia, su cui tutti i candidati erano saltati su in campagna elettorale, e che prometteva di rivoluzionare l’approccio all’intera mobilità dell’Area Vasta facendo correre Sirio sui binari del treno da Sorso fino ad Alghero, è stato liquidato come «non corretto concettualmente» da Arst, e tanto è bastato, almeno a quanto riferiscono i membri del comitato, al sindaco Gian Vittorio Campus per metterlo definitivamente nel cassetto. A chiedere chiarezza sulla babele di carte, pareri e responsabilità arriva ora l’interpellanza firmata dal gruppo Pd in consiglio comunale, con primo firmatario Giuseppe Masala. «Leggiamo – spiega – ricostruzioni e denunce, della cui veridicità non abbiamo ragione di dubitare, che parlano di nuove varianti, di ritorni al passato, di decisioni prese nella passata consiliatura cestinate. E tutto questo senza che nulla sia arrivato nella commissione competente, e men che mai in consiglio. Il sindaco valuta, dispone, decide, senza informare nessuno su scelte strategiche per l’intera comunità. E, nonostante il tempo sia sempre meno, sembra voler rimettere tutto un’altra volta in discussione. Chiediamo con forza che il consiglio comunale sia informato sullo stato dell’arte e se si intenda dare continuità amministrativa al protocollo d’intesa siglato il 23 maggio 2017 al successivo accordo del giugno 2018 e alla variante corredata di tutte le necessarie verifiche di coerenza adottata con deliberazione del Consiglio del 30 aprile 2019». Aspettando risposte inizia la mobilitazione nei quartieri. La prima assemblea lunedì 7 alle 18 nella sala parrocchiale di via Cilea 25 convocata dal Comitato di Quartiere Latte Dolce - Santa Maria di Pisa.



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