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Sassari

L’allarme dei pescatori: «Ripartiamo con i problemi di sempre»

L’allarme dei pescatori: «Ripartiamo con i problemi di sempre»

PORTO TORRES. Martedì a mezzanotte finisce il fermo biologico per gli armatori della pesca a strascico della marineria turritana, ma non le diverse criticità che ancora soffre un settore in via d’esti...

13 ottobre 2019
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PORTO TORRES. Martedì a mezzanotte finisce il fermo biologico per gli armatori della pesca a strascico della marineria turritana, ma non le diverse criticità che ancora soffre un settore in via d’estinzione. La più grave è quella di non avere ancora ricevuto le tre annualità di indennità economica previsti proprio dalle legge regionale del fermo pesca. Una situazione che la categoria ha comunque denunciato a più riprese negli scorsi mesi alle istituzioni locali e regionali – come riportato dalla Nuova – perché nel contesto generale ci sono tante famiglie che tirano avanti dal lavoro del mare.

«Ci sentiamo penalizzati anzitutto da una legge che non tiene assolutamente conto delle esigenze dei pescatori che mantengono ancora vivo questo mestiere – e che hanno solo questo reddito per poter dare da mangiare alle famiglie e fare studiare i figli alle scuole superiori e anche all’università: la normativa della Regione presenta infatti difformità temporali nel fermo biologico rispetto a quelle di altre regioni italiane, che anticipano nel mese di agosto, come si faceva diversi anni fa anche in Sardegna, per dare modo al novellame di potersi sviluppare». Un'altra limitazione in vigore già dallo scorso anno riguarda le uscite in mare dei pescherecci dello strascico. «Il nostro rientro dalla pesca settimanale – aggiunge l’armatore del peschereccio Albatros, Lorenzo Nieddu –, indipendentemente dalle avverse condizioni meteomarine deve avvenire entro la mezzanotte di giovedì: se nei giorni precedenti c’è tempo cattivo non possiamo quindi andare a pesca, e non esiste nessuna compensazione per recuperare le giornate ne tantomeno una indennità economica ai pescatori».

L’avvicinarsi del periodo invernale mette dunque a dura prova le dieci imbarcazioni della marineria, che sperano almeno di ricevere i contributi del fermo biologico per non rischiare di andare a fondo economicamente. (g.m.)

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