La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, uccise il calciatore 23enne: Ventriglia condannato a 15 anni e 6 mesi

La borgata di Ottava la notte dell'omicidio di Nico Della Morte, attaccante 23enne della squadra di calcio locale
La borgata di Ottava la notte dell'omicidio di Nico Della Morte, attaccante 23enne della squadra di calcio locale

Sentenza al processo con rito abbreviato per l'omicidio di Nico Della Morte nella borgata di Ottava

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SASSARI. Daniele Ventriglia, sassarese di 26 anni, è stato condannato a 15 anni e sei mesi dal Gup Michele Contini per l’omicidio di Nico Della Morte, l’operaio di 23 anni originario di Chiavenna (piccolo comune in provincia di Sondrio) ucciso con un fendente al cuore la notte tra il 27 e il 28 maggio del 2017 a Sassari.

Nico Della Morte era l’attaccante della squadra di calcio della borgata di Ottava, dove si era trasferito per amore.  la pubblico ministero Maria Paola Asara ha chiesto 16 anni di carcere per Ventriglia. «Fu un omicidio premeditato, l’imputato era uscito di casa con due coltelli, con l’intenzione di uccidere» aveva sostenuto la pm nella sua requisitoria. A Ventriglia è stata contestata anche l’altra aggravante, l’uso del mezzo insidioso, ma gli sono state concesse le attenuanti generiche perché il 26enne fece ritrovare agli inquirenti il coltello usato per colpire la vittima. La pm era quindi partita da una pena di 23 anni, più un altro anno per il porto di due coltelli, e ha poi applicato lo sconto di un terzo per via del rito abbreviato concludendo quindi con una richiesta di condanna a sedici anni.

Daniele Ventriglia era stato fermato dalla polizia poche ore dopo l’omicidio e aveva confessato. Il giovane – con un passato difficile e una figlia piccola – quella sera del 2017 era uscito di casa con due coltelli da cucina in tasca, forse proprio con l’intenzione di raggiungere il rivale al circolo della Polisportiva Ottava. L’aggressione mortale era avvenuta intorno all’una del mattino.

Le forze dell’ordine gli avevano dato la caccia tutta la notte, poi la polizia lo aveva intercettato a bordo di un’auto di un conoscente mentre andava a costituirsi.

Della Morte, fidanzato con la figlia del presidente della squadra dell’Ottava, si trovava nel circolo accanto al campo sportivo insieme ai compagni di squadra. Sul posto era arrivato anche Ventriglia, era nata una discussione: il calciatore aveva invitato il giovane ad andarsene e la lite era proseguita in mezzo alla strada. E qui, sotto la luce dei lampioni, si era consumato il delitto. Poi la fuga, durata però solo poco ore. E oggi 25 ottobre la sentenza. (l.f.)

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