La Nuova Sardegna

Sassari

Comune senza organici dichiarato lo sciopero

di Barbara Mastino
Comune senza organici dichiarato lo sciopero

Ozieri, a sei mesi dall’inizio dello stato di agitazione i sindacati rilanciano «Situazione insostenibile e nessuna risposta, venerdì 15 sarà mobilitazione»

09 novembre 2019
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OZIERI. A sei mesi dall’inizio dello stato di agitazione per protesta contro le carenze nell’organico, i dipendenti del Comune di Ozieri rilanciano proclamando uno sciopero per venerdì prossimo, 15 novembre.

E’ di qualche giorno fa l’avviso in tal senso inviato dalle segreterie territoriali dei sindacati del pubblico impiego al Prefetto, al sindaco e alla commissione di vigilanza, nel quale oltre a proclamare lo sciopero si richiede, come da prassi, l’avvio della proceduta di conciliazione. I motivi, come detto, si conoscono: «nonostante le numerose sollecitazioni sindacali - scrivono i segretari Di Fp Cgil Toto Terrosu, di Cisl Fp Armando Ruzzetto e di Uil Fpl Antonello Lai - l’amministrazione non ha provveduto ad attivare soluzioni idonee per risolvere la grave ed insostenibile carenza dell’organico comunale».

Dal 2012 al 2019, quindi in appena sette anni, l’organico del Comune di Ozieri ha perso ben 33 dipendenti. Gli anni più colpiti, con ben otto cessazioni dal servizio, sono stati il 2013 e questo 2019, dove le cessazioni già programmate dall’anno precedente sono aumentate con l’intervento della quota 100. E le previsioni per il prossimo anno non sono certo rosee: «secondo le attuali possibilità normative, compresa quota 100 - dicono i sindacati - la situazione continuerà ad aggravarsi a discapito del personale in servizio ma soprattutto dell’utenza». Questo perché, nel frattempo, si è provveduto a un paio di nuove assunzioni, ma non a titolo definitivo - definite dai sindacati «provvedimenti irrisori e inadeguati al reale fabbisogno» -, le procedure di mobilità esterna (l’obbligatoria ricerca in altri enti, preliminare ai concorsi, di figure richieste che abbiano volontà di trasferirsi a Ozieri) sono state pochissime e non tutte andate a buon fine, e soprattutto il Comune non ha provveduto a redigere quel piano di riassetto generale che i sindacati chiedono dal giugno del 2018. Perché i risparmi creati dalle cessazioni avvenute negli ultimi anni (che comprendono anche due dirigenti) non vengono utilizzate per nuove assunzioni?, è la richiesta di Rsa e sindacati. Il risultato è che «non c’è settore del Comune che venga risparmiato: attualmente i servizi si reggono solo grazie alla professionalità e buona volontà dei lavoratori e lavoratrici, basti pensare alla squadra degli operai composta attualmente da sole due unità e alla Polizia municipale dove solo cinque agenti sono assunti a tempo indeterminato». «Se non viene rafforzato l’organico - dicono i sindacati - i dipendenti comunali non riusciranno più a garantire la prestazione e la qualità dei servizi, a discapito della cittadinanza e della comunità».

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