La Nuova Sardegna

Sassari

Sub muore dopo una immersione

di Gianni Bazzoni
Sub muore dopo una immersione

Carlo Ponti, 49 anni, si è sentito male al rientro mentre stava ritirando la boa. Inutili i soccorsi

10 novembre 2019
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STINTINO. L’immersione era appena terminata, Carlo Ponti 49 anni originario di Torino ma da tempo residente ad Alghero, stava ritirando la boa di segnalazione prima di fare rientro a terra insieme all’amico che lo aveva accompagnato nel viaggio sott’acqua. Ancora qualche minuto e sarebbero stati a terra, nella spiaggia della Pelosa. Ma in quel momento è successo qualcosa, forse un malore improvviso. Carlo Ponti ha perso conoscenza, non reagiva più e l’amico ha chiesto aiuto. I soccorsi sono stati tempestivi, ma per l’uomo non c’è stato niente da fare. Il medico del 118 ha certificato il decesso per cause che dovranno essere accertate da una perizia che il magistrato affiderà al medico legale.

Carlo Ponti, sposato, padre di due bimbe di 2 e 3 anni, era un quadro del Consorzio industriale provinciale, grande sportivo (oltre alle immersioni praticava la corsa e amava le uscite in canoa) aveva programmato l’uscita in mare con l’amico Francesco Luzzu, uno esperto come lui.

Niente Capo Caccia, per un sabato diverso la scelta è caduta sul “paradiso” della Pelosa, dall’altra parte della Torretta, di fronte a Capo Falcone a Stintino. Un tratto complesso perchè interessato da correnti fredde, ma comunque molto frequentato dagli appassionati di immersioni.

I due amici sono entrati in acqua seguendo il protocollo di sicurezza, il giro sott’acqua è andato avanti fino alle 11,30. Poi la fase di rientro, quella meno problematica, il ritiro delle boe e la preparazione per la consegna delle attrezzature.

Carlo Ponti ha avuto un malore, l’amico se n’è accorto perchè non nuotava più. Ha dato l’allarme. Alle 11,40 alla centrale operativa della Capitaneria di Porto Torres è arrivata la richiesta di soccorso per un sub in difficoltà. Immediata l’attivazione del dispositivo con l’invio nella zona segnalata della motovedetta CP 810 della Guardia costiera, specializzata nella ricerca e nel soccorso, e i mezzi nautici dei vigili del fuoco (la motobarca VF R02 e il gommone RH 700) con il Nucleo sommozzatori. In volo anche l’elicottero per un eventuale recupero rapido o per le operazioni di ricerca in un tratto di mare più vasto.

Quando i soccorritori sono arrivati nella zona della Torretta della Pelosa, il corpo di Carlo Ponti era in superficie. É stato raggiunto e recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco, sistemato a bordo di uno dei mezzi nautici e trasportato al porto “Mannu” di Stintino. Qui era presenta una ambulanza del 118 con il medico e gli operatori. Purtroppo non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del sub.

La procura della Repubblica di Sassari ha aperto una inchiesta sull’accaduto. E ha disposto il trasferimento della salma all’Istituto di Patologia forense di Sassari dove il medico legale nelle prossime ore effettuerà l’autopsia per stabilire le cause della morte di Carlo Ponti.

I militari della Guardia costiera hanno proceduto al sequestro del gruppo delle bombole e delle altre attrezzature impiegate durante l’immersione.

Drammatici i momenti successivi, prima nel porto di Stintino dove il compagno di immersione della vittima è stato assistito dai carabinieri e dagli altri soccorritori. Poi la notizia si è diffusa rapidamente ed è arrivata ad Alghero, Porto Torres e Sassari dove Carlo Ponti era molto conosciuto e stimato. Un grande dolore che con il passare delle ore si è manifestato con tanti messaggi sui social. Uno su tutti: «Che cosa? L’eternità. É il mare andato col sole. Ciao Carlo», scritto da Luciano.

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