La Nuova Sardegna

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Sassari, in viale Italia Sirio a rischio sfratto

Giovanni Bua
Sassari, in viale Italia Sirio a rischio sfratto

Campus promette sorprese, potrebbero riguardare la metro. Boeddu: serve una conferenza di servizi

14 novembre 2019
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SASSARI. Qualcosa di grosso bolle in pentola a Palazzo Ducale, legato al futuro di viale Italia. «Sorprendente», ha detto il sindaco Gian Vittorio Campus a margine di un incontro organizzato da Confcommercio dedicato al “sogno” di invertite il senso di marcia della via. E, proprio in quell’occasione, il primo cittadino ha ascoltato con grande attenzione la relazione dell’ingegnere trasportista Vittorio Addis. Che sottolineava il punto debole di una delle arterie principali della città: la sua mancata specializzazione. In viale Italia infatti concorrono quattro diversi “metodi” di spostamento: le auto, i “tram” Atp, Sirio e le ciclabili.

«È evidente che uno è di troppo – ha sottolineato Campus qualche giorno dopo in consiglio comunale – e questo è un problema ben più importante del senso di marcia delle auto da cambiare».

Chi cadrà dunque giù dalla torre? Difficile, ma non impossibile prevederlo, anche perché, escluse le auto dal ragionamento, la scelta più scontata (e, tra le righe, caldeggiata da Confcommercio) e cioè il trasferimento delle corse Atp, non sarebbe sicuramente «sorprendente». Risulta poi difficile capire come possano essere toccate le ciclabili, completate di recente e “blindate” da un finanziamento europeo dedicato. Rimane Sirio, con il sindaco che ha sottolineato, sempre durante lo stesso consiglio comunale: «Nonostante sia fermo da giugno, e nonostante tutti si lamentino per ogni cosa, in questi mesi non ho ricevuto nemmeno una telefonata per segnalare che Sirio non funziona». Il trenino non sarebbe molto amato insomma, con molti sassaresi che preferiscono posteggiare sui binari che saltarci su. Ma anche in questo caso non è facile capire come il tracciato potrebbe essere modificato (viale Italia era stata scelta per una questione di angoli di curvatura – motivo per cui il trenino corre a sinistra e non a destra – e pendenze, oltre che per la presenza di “centri di interesse”) e soprattutto con quali soldi. Certo, resta la possibilità che il tratto viale Italia-ospedali sia semplicemente “congelato”, con il via libera dell’Arst (che appunto ancora non ha provveduto a fare riparare il danno di giugno) e in attesa di nuovi sviluppi.

Si vedrà. In attesa di capire quale sarà la “sorpresa” in campo scende il segretario generale della Filt Trasporti Cgil, Arnaldo Boeddu. «Il futuro di viale Italia, come quello di tutta la mobilità cittadina, sono temi delicati, complessi, e che riguardano varie facce della vita cittadina. L’invito accorato che io faccio al primo cittadino è quello di affrontare ogni scelta, soprattutto se importante, usando i giusti mezzi. Che non sono le istruttorie pubbliche, e men che mai i consigli comunali aperti, ma le conferenze di servizi. Quello è il luogo in cui parti sociali, rappresentanti delle istituzioni, tecnici ed enti, si siedono intorno al tavolo, e portano il loro contributo di conoscenza, la loro quota di problemi da risolvere, le loro possibili soluzioni. Quello è il luogo in cui le posizioni e i documenti rimangono agli atti. Ed è l’unico modo per affrontare una questione complessa come anche la semplice inversione di senso di viale Italia può essere. Anche ammesso che far passare Sirio in viale Italia sia stata una scelta sbagliata, e per me non lo e per tutta una serie di motivi, cambiare avrebbe una serie di conseguenze a catena che vanno analizzate, e prevenute. Quella sarebbe l’occasione giunta per parlare del progetto metro e del collegamento delle borgate, e soprattutto del centro intermodale, che è la base da cui partire».

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