La Nuova Sardegna

Sassari

Il sub è morto annegato alla fine dell’immersione

di Gianni Bazzoni
Il sub è morto annegato alla fine dell’immersione

Lo ha accertato il medico legale che ha eseguito l’autopsia a Sassari Carlo Ponti, 49 anni, algherese, era uscito in mare insieme a un amico

15 novembre 2019
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SASSARI. È morto annegato Carlo Ponti, il sub di 49 anni originario di Torino ma da tempo residente ad Alghero che ha perso la vita sabato 9 novembre nel mare di Stintino durante una immersione con le bombole.

Il medico legale Salvatore Lorenzoni - che ha eseguito la perizia disposta dalla procura della Repubblica di Sassari - ha fornito la valutazione tecnico-scientifica al sostituto procuratore Paolo Piras, titolare dell’inchiesta.

Il sub avrebbe avuto un malore quindi nella fase di immersione (probabilmente un principio di infarto) e avrebbe perso il controllo delle funzione con una situazione di difficoltà generale che lo avrebbe portato poi alla morte per annegamento. È molto probabile che Carlo Ponti abbia percepito che stava accadendo qualcosa di grave e abbia tentato una risalita rapida per arrivare fino alla boa di segnalazione. L’incidente si sarebbe verificato nella fase finale dell’immersione e questo suo tentativo disperato di cercare una via di salvezza purtroppo non sarebbe andato a buon fine, proprio perché il sub era già in grave difficoltà. L’annegamento, quindi, sarebbe conseguenza del malore: Carlo Ponti si sarebbe trovato in uno stato di coscienza alterato con difficoltà respiratorie fino alla perdita dei sensi. Quando il compagno che partecipava all’immersione insieme a lui si era reso conto della situazione di difficoltà, aveva pensato che Carlo Ponti avesse avuto un malore mentre nuotava, ma in quella fase la situazione era già drammaticamente compromessa. I soccorsi erano stati immediati, il corpo del sub era stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco, intervenuti insieme alla Guardia costiera della Capitaneria di porto, e trasferito nel porto di Stintino dove gli operatori sanitari del 118 avevano tentato a lungo di rianimare il 49enne. Purtroppo non c’era stato niente da fare.

La Procura ha disposto - oltre all’autopsia - una serie di perizie tecniche sulle attrezzature utilizzate durante l’immersione: in particolare sulle bombole di ossigeno (funzionamento e contenuto) e sull’orologio sub (o diver) che Ponti aveva al polso e che potrebbe avere registrato dati interessati (profondità di immersione, velocità di discesa e di risalita) ed eventuali anomalie nelle funzioni cardiache. Ma questi sono risultati che si conosceranno solo fra un po’ di tempo.

Carlo Ponti, funzionario del Consorzio industriale provinciale, grande sportivo, tifosissimo del “Toro”, amava il mare. Si era avvicinato alle immersioni quattro anni fa, con grande rispetto e preparazione. Faceva parte del diving di Capo Caccia di Alghero, e proprio in quelle acque aveva effettuato grande parte delle attività. Ma non disdegnava spostarsi, e tra le sue mete preferite c’era anche la Pelosa, davanti alla torre a Capo Falcone. Lì si era recato con un amico (anche lui esperto) per l’immersione del fine settimana a Stintino. Non una giornata bellissima, anche fredda, ma le cose erano andate bene quasi fino alla fine dell’immersione. Poi il malore che ha colpito Carlo Ponti e che ha generato la condizione di difficoltà che ha portato all’annegamento.

I funerali di Carlo Ponti si svolgeranno oggi nella Cattedrale di Santa Maria ad Alghero alle 15,30.



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