La Nuova Sardegna

Sassari

Porto Torres, pescatori mobilitati contro la plastica in mare

di Gavino Masia
Porto Torres, pescatori mobilitati contro la plastica in mare

Due progetti del Flag nord Sardegna all’insegna dell’impegno ambientale. I materiali recuperati saranno classificati per verificarne la provenienza

09 dicembre 2019
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PORTO TORRES. Il Flag Nord Sardegna ha attivato due progetti sulla raccolta della plastica in mare, finanziati dai fondi europei, con l’obiettivo di focalizzare un problema enorme e sin qui troppo sottovalutato come l’inquinamento del mare.

Idrocarburi, plastiche e soprattutto microplastiche sono oramai presenti e ciò impone a chiunque vada per mare di assumere comportamenti responsabili per rimuovere le cause dell’inquinamento.

In questa direzione si muove il progetto Life, ente capofila l’Ispra, e ha come partner la polizia di Stato, il Corpo forestale regionale e il Parco nazionale dell’Asinara. «Sostanzialmente il progetto consiste nell’intervenire sul recupero degli attrezzi persi in mare – spiega il presidente del Flag Benedetto Sechi – e sulle secche dove i pescatori di Porto Torres, Stintino e Castelsardo calano le loro reti: prima è prevista una azione di monitoraggio su queste zone attraverso lo strumento del “rov” e poi, con il supporto anche dei pescatori, si andranno a recuperare gli attrezzi, per portarli a terra e smaltirli secondo le norme di legge».

Questo progetto si collega anche al decreto “Salvamare” approvato di recente, che consente a chi recupera in mare plastica o altri rifiuti di portarli a terra e di non essere responsabili dello smaltimento. Un progetto che, in scala minore, in passato era stato avviato da un gruppo di pescatori per il recupero delle “reti fantasma”.

«L’altro progetto ha come ente capofila l’università di Cagliari – aggiunge Benedetto Sechi – e i partner sono i quattro Flag della Sardegna. Impegneremo i pescatori al recupero e alla classificazione dei rifiuti trovati in mare, verificandone la tipologia e la provenienza».

Con questi due progetti i pescatori devono ritornare ad essere custodi del mare, dunque, e anche protagonisti nella sperimentazione di nuovi modi di operare nella Blue Economy, con particolare riferimento a nuove forme di economia circolare.È vero che con i progetti del Flag non si possono eliminare completamente l’uso delle plastiche in mare ma con la pratica si intraprendono delle azioni virtuose a tutela della salute e dell’ambiente.

Bisogna cercare di adeguare la normativa in materia di uso e smaltimento e creare una premialità alle aziende che nel loro ciclo produttivo eliminano o riducano l’uso di materie plastiche.

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