La Nuova Sardegna

Sassari

«Siamo donne pastore per scelta»

«Siamo donne pastore per scelta»

A Ozieri parlano le protagoniste del progetto “In s’aera” e del docu-fim di Kauber

17 dicembre 2019
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OZIERI. Si è svolta sabato al teatro civico Oriana Fallaci di Ozieri la seconda fase del progetto “In S’aera - Paesaggi rurali e donne pastore” che prevedeva la proiezione del film documentario “In questo mondo” di Anna Kauber, vincitore al festival di Torino come miglior documentario italiano. È stata una serata carica di spunti di riflessione profonda e nella sala si è visto un pubblico numeroso e attento che ha potuto seguire con grande interesse l’incontro con la regista diretto dal giornalista Giovanni Fancello e l’esperienza di alcune giovani donne che operano nella zootecnia e nell’agricoltura.

Sul grande schermo Rosina, Maria Pia, Caterina e le altre quindici donne, compresa zia Michela, una nonnina sarda di 104 anni, sono state presentate dalla Kauber senza filtri e con una discrezione totale, cosa che ha permesso una costruzione verace e spontanea di un mondo appannaggio dell’universo maschile, ma che invece appare naturale e con una forza insospettabile quando è condotto dalle donne grazie anche ad una sensibilità e una passione spesso fuori dal comune. «Ciò che vorrei sottolineare – ha detto la regista – è che molte delle protagoniste sono laureate e assolutamente inserite nel nostro mondo. Hanno deciso in piena autonomia di vivere in questo modo e le parole che più ricorrono per spiegare questa scelta sono due: natura e libertà».

La manifestazione, ideata dal Comune di Ozieri col patrocinio della Camera di Commercio di Sassari e realizzata con la collaborazione dell'istituzione San Michele è stata resa possibile grazie all’impegno della consigliera comunale Maria Vittoria Pericu e dell’imprenditrice Agnese Cabigliera e proseguirà con una collaborazione con la facoltà di Architettura dell'Università di Cagliari e con il progetto “Il paesaggio nei videogiochi. Progetto Pac Pac” dove il paesaggio rurale ozierese diviene l'ambientazione di un videogioco made in Sardinia.

«Siamo grati a tutti quelli che hanno premesso di realizzare quest’evento – ha detto l’assessora alle Attività produttive Anastasia Ladu – poiché l’occasione è stata utile per riflettere sia con gli studenti che con il pubblico adulto sul nostro universo rurale. Da qui si può partire per un’ipotesi di sviluppo della attività agricole del terzo millennio capace di creare possibilità di lavoro per uomini e donne».

Francesco Squintu

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