La Nuova Sardegna

Sassari

Porto Torres, il sussidio spettava alla ex ma da mesi lo prendeva lui

Gavino Masia
Porto Torres, il sussidio spettava alla ex ma da mesi lo prendeva lui

Denunciato un 44enne che aveva presentato all’Inps un falso stato di famiglia: per ottenere il Reddito di cittadinanza aveva omesso di dichiarare la separazione 

21 dicembre 2019
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PORTO TORRES. Un disoccupato portotorrese di 44 anni è stato denunciato alla procura della Repubblica perchè percepiva illegalmente da gennaio 2019 il Reddito di cittadinanza che sarebbe invece spettato all’ex moglie.

Nonostante fossero separati da diversi mesi, infatti, l’uomo ha pensato di poter raggirare facilmente gli impiegati dell’Inps e di poterlo fare anche per un lungo periodo di tempo.

Dall’inizio dell’anno il disoccupato ha quindi prodotto false attestazioni riguardo al suo stato di famiglia, comprendendo all’interno del nucleo anche moglie e figlio minore per impossessarsi così illecitamente del denaro.

L’attività investigativa dei carabinieri, al comando del capitano Danilo Vinciguerra, ha permesso però di identificare in poco tempo l’impostore che stava percependo in maniera indebita il sussidio economico che spettava all’ex coniuge e al figlio minore.

Un controllo incrociato che ha consentito ai militari di scoprire l’inganno e la conseguente denuncia alla Procura di Sassari per falsa attestazione.

Ossia secondo quanto prevede l’articolo 7 della legge numero 26 del 2019, che stabilisce una pena di reclusione da due a sei anni per chiunque utilizza dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere.

L’uomo non si è dunque fatto scrupoli nel presentare agli sportelli una documentazione falsa e di ritirare dei soldi che non gli spettavano, soprattutto perché la donna da cui si era separato aveva in custodia anche il loro figlio piccolo.

Il 44enne ha fornito quindi informazioni anagrafiche false simulando la più conveniente “composizione” del nucleo familiare, così da massimizzare indebitamente un vantaggio non spettante.

La lista di furbetti del Reddito di cittadinanza negli ultimi tempi si è allungata anche nell’Isola, dove l’intervento delle forse dell’ordine ha impedito il protrarsi di comportamenti illeciti. Per questo motivo il Reddito è sotto la lente degli enti preposti, al fine di svolgere con maggior cura le attività di controllo collegate alla sua erogazione.

Il personale dell’Ispettorato nazionale del lavoro ha pieno accesso alle banche dati dell’Inps. Mentre l’ente previdenziale ha istituito una piattaforma telematica che consente di verificare se i lavoratori impiegati senza la preventiva comunicazione datoriale appartengano a un nucleo familiare percettore di reddito. Il personale ispettivo che dopo aver consultato questi dati abbia riscontrato falsità nelle dichiarazioni o nelle informazioni rese, oppure l’omissione delle informazioni dovute, dovrà trasmettere entro dieci giorni dall’accertamento all’autorità giudiziaria la documentazione completa del fascicolo che è oggetto di verifica.

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