La Nuova Sardegna

Sassari

Monte Basso soppresso esplode la polemica

di Giovanni Bua
Monte Basso soppresso esplode la polemica

Assemblea di genitori e docenti contro il progetto di smembramento della giunta Le opposizioni: «Fretta inutile e non richiesta». L’assessora: «Rimettiamo ordine»

20 dicembre 2019
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SASSARI. Continua la mobilitazione contro la soppressione del comprensivo di Monte Rosello basso, che secondo la delibera della giunta approvata nei giorni scorsi, andrebbe “diviso” tra San Donato e del Monte Alto, all’interno di un piano complessivo di riorganizzazione della rete scolastica cittadina, con il passaggio da 9 a 8 istituti autonomi. Il famigerato “dimensionamento”, su cui, dopo un passaggio in Provincia, l’ultima parola spetterà alla Regione, che avrà sul tavolo la delibera approvata all’unanimità dalla giunta comunale nei giorni scorsi tra non poche polemiche.

Ieri sera genitori, insegnanti e dirigente del Monte Basso si sono riuniti nella scuola di via Pavese in una partecipata assemblea. «Il nostro istituto sarà smembrato, la scuola primaria di via Baldedda andrà a “rimpolpare” ancora una volta Monte Rosello alto – hanno detto –, il quale oggi conta poco più di 600 alunni contro i nostri 809. Mentre la scuola secondaria con la scuola dell’Infanzia e scuola Primaria di piazza Sacro Cuore andranno a rafforzare San Donato il quale salirà ad oltre 1300 alunni. Monte Rosello basso non esisterà più, ci sarà un unico comprensivo sotto la direzione dell’Istituto Comprensivo Monte Rosello alto. Per fortuna questo è solo un primo step, la proposta dovrà passere al vaglio della Provincia e della Regione e chiediamo a chiunque possa farlo, un aiuto per bloccare questa ingiustizia».

A provare a spiegare le ragioni della giunta l’assessora comunale alla Cultura, che del tema ha parlato prima in un’audizione mattutina in V commissione e poi in consiglio comunale nel pomeriggio. «Nel 2011 è passata la linea di scegliere per Sassari l’istituto comprensivo – ha detto l’assessora – E si è aperto un processo di trasformazione che, nel tempo, è stato portato avanti più che con criteri territoriali seguendo il pensionamento dei dirigenti, portando a composizioni astruse dei nostri istituti comprensivi.. In passato si è sempre voluto rinviare il riordino. Quest’anno Monte Rosello alto ha avuto una diminuzione importante della sua utenza e, scendendo sotto i 600 alunni, rischia di andare in “reggenza”, che vuol dire perdere l’autonomia, il dirigente, il direttore amministrativo. Insieme ai dirigenti scolastici e alla Municipalità abbiamo deciso di evitare la reggenza e di ridurre i comprensivi a otto. Ridisegnando la mappatura sul territorio in maniera efficace e coerente. Dalle tante proposte abbiamo scelto quella passata in delibera, con Monte Rosello basso che restituisce via Baldedda al Monte Alto. E si fonde con San Donato dando forza e prospettiva a un istituto baluard, e portando Forlanini in una configurazione più coerente, con San Giuseppe. Abbiamo messo gli 8 comprensivi in sicurezza per anni. E, sia chiaro, senza che una sola scuola sia chiusa, che si perda un posto di lavoro, se non di un dirigente che comunque troverà altra sede, senza che nessun alunno o docente debba cambiare la scuola che frequenta».

Non dello stesso avviso le opposizioni. Con dure critiche che, durante i lavori della commissione, sono arrivati da Giuseppe Mascia del Pd. «L’assessore riferisce a scelte già avvenute, a ragionamenti già fatti, senza consultarsi con tutte le parti istituzionali e sociali in gioco, e presenta una delibera bocciata dalla conferenza provinciale e che non segue le linee della Regione. Proprio per la difficoltà generale di tutto il comparto scolastico non si capisce perché l’amministrazione non sia stata più prudente. E perché abbia voluto prendere una decisione da nessuno richiesta, anzi di fatto bocciata, continuando con la sua mitologia del “sistemare tutto”, con una maggioranza che si dice civica ma che prima delibera e poi discute. Inspiegabile poi perché, rilevando una sofferenza a Monte Rosello alto, si decida di smobilitare il Monte Basso, che è un istituto con un importante ruolo sociale e culturale per la città. Siamo inoltre dubbiosi per quel che riguarda la annunciata salvaguardia lavorativa e le modifiche al comparto docenti. E faremo il possibile perché questo progetto non vada in porto».

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