La Nuova Sardegna

Sassari

La scuola di via Forlanini: «Non siamo una pedina»

di Luigi Soriga
La scuola di via Forlanini: «Non siamo una pedina»

Insegnanti e genitori contro l’accorpamento dell’istituto con San Giuseppe Le maestre: «C’è un progetto di continuità didattica che sarebbe vanificato»

21 dicembre 2019
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SASSARI. Più che una scuola, una pedina tappa buchi. Là dove serve tamponare le falle, via Forlanini fa da pezza. Prima è successo con Ossi, poi con via Cilea al Latte Dolce, ancora con San Donato, e ora l’ultimo accorpamento è previsto con San Giuseppe.

Amministrazione comunale che viene, nuovo smembramento per l’istituto.

Lo scenario attuale è questo: Monte Rosello Alto; Monte Rosello basso; San donato + Forlanini. Invece il nuovo assetto sarebbe: San donato + Sacro Cuore infanzia e primaria più ex media 4+6. Poi Monte Rosello Alto + via Baldedda. Infine Forlanini finisce insieme a San Giuseppe. Tutto in barba a qualunque programmazione di lungo respiro, a tutte le attività e progetti portati avanti secondo il vangelo della continuità didattica verticale, tanto predicato ma poi mutilato dai provvedimenti.

Le maestre e i genitori di via Forlanini sono molto contrariate dalla linea che il Comune di Sassari vorrebbe adottare. «Se questo ridimensionamento fosse legato a creare una scuola di quartiere – spiegano le insegnanti – com'era l'obbiettivo principale della legge, poteva anche starci questo rimescolamento di carte: ma qua si tratta di rispostarci e accorparci a un istituto con il quale non avremmo nessuna continuità». E ancora: «Da parte nostra non c’è alcuna pregiudiziale nei confronti della scuola di San Giuseppe, con la quale è previsto l’accorpamento. Quello che noi portiamo avanti è solo un discorso di continuità e di progetti didattici, che sono già stati avviati con l’istituto di San Donato e che avevano raccolto l’entusiasmo dei genitori dei nostri alunni».

L’idea è semplice: staccare da San Donato una sezione e provare a portarla nella scuola media di Carbonazzi. Ci sono già due sezioni musicali pronte al trasloco, una trentina di alunni, e l’attività didattica degli insegnanti era già proiettata su questa linea di continuità.

«Ora questo progetto, se l’amministrazione non farà retromarcia sul trasferimento – dicono le maestre – rischia di essere vanificato. Ed era tutto pronto, con tanto di open day e inscrizioni alle porte. Invece si dovrà lavorare in continuità con San Giuseppe, dove è molto difficile che si iscriva uno studente del quartiere del Monte».

L’approdo naturale, lo dicono le statistiche, è la scuola numero 12 di via Mastino, per una questione di distanze: si parla di circa un chilometro. Invece la scuola media di San Giuseppe disterebbe almeno il doppio, e negli anni gli alunni provenienti dal Monte si contano sulle dita di una mano.



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