La Nuova Sardegna

Sassari

«Basta liti, ripartiamo insieme»

di Giovanni Bua

Dopo lo scontro tra Campus e Sanna l’invito di Confindustria, Ente camerale, Cgil e Confcommercio

03 gennaio 2020
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SASSARI. Dopo il fine d’anno “con i botti” tra il sindaco Campus e il suo predecessore Sanna, con il primo che denuncia di aver ereditato un disastro, e il secondo che gli replica a muso duro : «il disastro lo stai facendo tu», è tempo di «voltare pagina», di «far alleare passato e presente per guardare insieme al futuro», di «programmare uniti il futuro di una città e un territorio che deve ritrovare la sua vocazione», di «smetterla con lo sport preferito dei sassaresi: piangersi addosso e scaricarsi le colpe».

Pillole di saggezza di quattro rappresentanti, ognuno nel suo ruolo, di quella città che naviga a vista, tra scoramento e voglia di rialzarsi, recriminazioni e speranze, difficoltà e possibilità. E che, in questo 2020, vorrebbe scrollarsi da dosso paure e indolenza, e riprendere se non a correre almeno a camminare. «Sono alla fine del mio lungo mandato – spiega il presidente della Camera di Commercio Gavino Sini – e conosco la fatica dell’amministrare, e la difficoltà nel farlo non in continuità. Anche perché il testimone che ci si passa è sempre più pesante, gravato da una matrioska di problemi, che partono da un sistema Europa che subisce l’aggressività di Usa e Cina, passando per i noti problemi del sistema Italia e del sistema Sardegna, e arrivando nel nostro territorio, che non sembra più sapere che strada deve imboccare. Proprio per questo chi ha l’onere di amministrare ha diritto all’aiuto di tutti, e ha allo stesso tempo il dovere di evitare al massimo ogni conflittualità. Bisogna insomma fare un’alleanza, a livello cittadino, ma anche territoriale, che coinvolga tutti. E che parta dalla tutela e dal sostegno del sistema imprenditoriale, soprattutto di quello che, nonostante tutto, resiste. Diamo un titolo al libro di Sassari e poi, ognuno per la sua parte, riempiamo i capitoli di contenuti. E facciamo alleare passato e presente in nome del futuro».

«Non è il momento di dividerci – spiega Francesca Nurra, segretaria generale della Cgil sassarese – né di guardare indietro. Il tempo è poco, e la priorità una: il lavoro. Perché senza lavoro non esiste serenità, sicurezza, programmi o progetti. Sassari ha dimostrato di essere in grado di cambiare passo quando tutti remano dalla stessa parte. Cito l’esempio del Policlinico, perché sindacati, politica, impresa, città, hanno marciato uniti e hanno trasformato un fallimento in una nuova opportunità. Sediamoci tutti intorno a un tavolo, e buttiamo giù le linee di sviluppo della nostra terra. Senza litigare, senza piangerci addosso, senza altro obiettivo che il bene comune».

«Serve programmazione – sottolinea il nuovo delegato territoriale di Confcommercio, Peppa Canu a medio-lungo termine. O meglio, riprogrammazione. E per questo è indispensabile l’aiuto dell’università. E serve farla a livello territoriale, con un piano urbanistico provinciale, un progetto di sviluppo di area vasta, un’alleanza che si apra al mondo, e non una sterile concorrenza interna. Bisogna mettere in rete le buone pratiche, e studiare iniziative per stagioni e luoghi omologhi. Se questo lavoro è fatto bene i soldi sono l’ultimo dei problemi. Noi siamo pronti a fare la nostra parte».

«Per Sassari è importante ragionare in un’ottica di territorio. Rilanciare l’area industriale del nord ovest, ma anche insistere su turismo e nautica», avverte Giuseppe Ruggiu, presidente di Confindustria Centro Nord Sardegna. «Puntiamo sulla collaborazione con le altre associazioni di categoria e con i sindacati. A breve, tra l’altro, ci sarà il rinnovo dei vertici della Camera di commercio. Agli enti camerali la Regione sta riconoscendo un ruolo di coordinamento nel settore del turismo. Dobbiamo farci trovare pronti. Proprio il turismo è uno dei settori cardine del nostro tessuto economico e produttivo. Se in consiglio regionale passa la nuova legge urbanistica, potremo avere già uno strumento concreto di rilancio. È necessario che le strutture ricettive siano messe in grado di garantire standard internazionali. Perché si possa parlare di sviluppo del territorio sono importanti i programmi sulla chimica verde e sul metano. Per quanto riguarda Sassari ai cittadini va restituita la possibilità di vivere il centro, con le sue attività e le botteghe, e non riversarsi a Predda Niedda».

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