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Sassari, contratti di lavoro firmati: al Policlinico si riparte

Paoletta Farina
Sassari, contratti di lavoro firmati: al Policlinico si riparte

Da lunedì 13 gennaio il personale comincerà a prendere servizio in reparti e ambulatori. La felicità dei neo assunti: «Non credevamo in una ripresa così rapida» 

12 gennaio 2020
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SASSARI. «Non mi sembra ancora vero, sono felice». «È la fine di un incubo, adesso si riprende a lavorare». «Non avrei mai scommesso che nel giro di un anno saremmo riusciti a ritornare nel nostro reparto». Occhi che luccicano, voci tremanti dall’emozione, ma anche visi sorridenti per la gioia. È palpabile la commozione e allo stesso tempo la felicità nelle parole e nei volti dei dipendenti del Policlinico che ieri mattina hanno firmato i contratti di assunzione con la Labor spa. Sono in tanti, ed è solo il primo turno. Nel pomeriggio le “chiamate” dei lavoratori sono continuate per siglare i “patti” con il gruppo Petruzzi che li ripagano di un periodo, comunque lungo, di ansie, attese, frustrazioni.

Ai cancelli dell’ospedale di viale Italia c’è chi entra e chi esce dagli uffici della direzione. E chi esce ha in mano quel foglio bianco intestato con il nuovo logo del centro ospedalieri che gli spalanca ancora le porte del futuro e conferma sicurezze che credeva perdute. Lo stringe in mano quasi incredulo, lo confronta con quelli dei colleghi. Abbracci, scambi di auguri e il saluto con «ci vediamo la prossima settimana». Infatti i medici riprenderanno servizio lunedì 13, il resto del personale il giorno successivo. Tempi rispettati in una vertenza che li ha tenuti con il fiato sospeso.

È una bella giornata di sole che scioglie la tensione, cancellando un passato buio. Il Policlinico riapre davvero, non è un sogno. Dalla crisi, al fallimento, fino alla rinascita. Ci manca poco che qualcuno si dia un pizzicotto per assicurarsi di vivere nella realtà. E invece è la realtà, costruita faticosamente durante una vertenza che, grazie al grande gioco di squadra tra sindacati, Regione e Confindustria, è riuscita a salvare posti di lavoro e mantenere livelli di assistenza sanitaria alla città.

Ancora qualche contratto resta da definire nei prossimi giorni, ma grosso modo sembra confermato il team che per anni ha tenuto in piedi la struttura. Si annunciano anche ritorni di specialisti che nel frattempo avevano scelto altre strade. Alcuni degli assunti non rientreranno nel reparto dove avevano prestato precedentemente servizio, perché nel frattempo si sono create esigenze diverse. «Ma l’importante è che siamo qui», dice una di loro. Chi avrà ruoli diversi potrà seguire corsi di aggiornamento senza doversi spostare (era tra le ipotesi che in un primo momento erano state ventilate) in altre strutture sanitarie della Labor. A tutti i dipendenti della vecchia gestione resta confermata l’assunzione a tempo indeterminato, le tutele dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e gli emolumenti relativi all’anzianità di servizio. Garanzie puntigliosamente richieste dai sindacati nel corso delle trattative con la Regione e Nicola Petruzzi e fissate nell’accordo dello scorso ottobre.

E proprio per il lavoro svolto dai sindacati i dipendenti ringraziano. «Sono stati sempre presenti, non ci hanno lasciato mai soli», ricordavano ieri. «Senza di loro non ce l’avremmo mai fatta ad ottenere questo risultato e in tempi tutto sommato brevi se paragonati alla delicatezza e difficoltà di tenere insieme l’occupazione e salvare un presidio sanitario storico e di così grande rilevanza per la città e il Nord Sardegna. Grazie ai sindacati abbiamo ottenuto gli assegni di solidarietà e poi il coinvolgimento nel progetto di politiche attive che ci ha consentito di restare nel mondo del lavoro con esperienze nell’Ats e nell’Azienda ospedaliero universitaria. Che sono state positive perché ci hanno permesso di confrontarci e anche di imparare ad affrontare la professione in una diversa maniera. Ora torniamo al Policlinico, nella nostra casa, con grande entusiasmo».



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