La Nuova Sardegna

Sassari

Sprechi e ritardi: continua la guerra dei pannoloni

Sprechi e ritardi: continua la guerra dei pannoloni

Non si fermano i disagi per pazienti e famiglie con il nuovo servizio di consegna La beffa: gli ausili di taglia sbagliata non possono essere nemmeno restituiti

19 gennaio 2020
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SASSARI. Non migliora distribuzione a domicilio e qualità degli ausili per i pazienti incontinenti e allettati che ormai dallo scorso ottobre sta causando enormi disagi a malati e famiglie. Anzi, meglio sarebbe dire esasperazione. E costi economici che non tutti possono sopportare perché se la fornitura non arriva, occorre acquistare in farmacia panni e traverse e pagarli di tasca propria. Così è un ulteriore sacrificio che si aggiunge a quelli sopportati da quando il servizio che prima era svolto dalle farmacie, ora è stato dato in appalto a una ditta esterna.

I presidi sono assolutamente indispensabili per la cura e l’assistenza di invalidi e persone che si trovano in particolari condizioni fisiche, ma ancora non sono state fatte tutte le consegne previste per dicembre e a gennaio ugualmente si stanno registrando ritardi. Al numero verde della Santex, la ditta che ha in appalto dall’Ats il servizio di distribuzione di pannoloni e traverse, l’utenza continua a rivolgersi per protestare e chiedere informazioni sulle date in cui potranno ricevere gli indispensabili presidi. Ad alcuni è stato promesso che dovranno aspettare qualche giorno, ma la diffidenza cresce, visto che anche nei precedenti mesi la consegna è avvenuta con ritardo.

Chi deve recarsi negli uffici di via Tempio per le pratiche incontra quotidianamente problemi di code (le file cominciano dalle cinque del mattino per accaparrarsi il numeretto, perché l’accesso al servizio è contingentato). Quando non ha la spiacevole sorpresa di non poter chiedere assistenza a un impiegato. Come è avvenuto il 10 gennaio: per problemi tecnici lo sportello è rimasto chiuso.

E come se non bastasse continuano a verificarsi errori nelle singole forniture. Taglie e quantità sono spesso sbagliate. Ma lo scandalo, fanno notare le famiglie, è che quando la fornitura non corrisponde alle esigenze dichiarate dai pazienti o da chi per loro, non c’è possibilità di restituzione. «Mi hanno risposto che non potevano riprendersi i panni e mi chiedo come possa essere autorizzato uno spreco del genere – si lamenta un’utente –. Mi chiedo come possa essere autorizzato un simile spreco, che poi paghiamo tutti noi».

Il vero nodo resta la qualità delle forniture che non sono paragonabili alle precedenti. I panni si sbriciolano e non assorbono, provocando irritazioni ai pazienti.

Le famiglie stanno continuando a battersi perché i presidi vengano sostituiti. Anche la Regione era stata interessata da associazioni di disabili e invalidi e da gruppi che si sono uniti per chiedere che si ritorni al vecchio regime che assicurava continuità e prodotti di buona qualità. (red.sas.)

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