La Nuova Sardegna

Sassari

Suore Oss, la retromarcia dell’Aou

Suore Oss, la retromarcia dell’Aou

Con una nuova delibera annullato lo schema di convenzione con le religiose

19 gennaio 2020
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SASSARI. Come aveva annunciato, l’Aou ha fatto retromarcia e venerdì 17 gennaio ha modificato la delibera di appena due giorni prima annullando lo schema di convenzione con la Congregazione religiosa delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli per l’inserimento di suore con la qualifica di Oss nelle strutture ospedaliere.

La nuova delibera prevede, così come l’Azienda ospedaliera universitaria si era affrettata a precisare dopo che era scoppiato il caso, una convenzione con una singola suora che arriverà in sostituzione di una sorella che andrà in pensione a febbraio. Nell’accordo da stipulare ci sarà «il dettaglio delle attività che la suora andrà a svolgere nell’ambito ospedaliero in analogia a quelle già previste nella convenzione fino ad oggi in essere». Cioè quella che l’Aou si è ritrovata nel momento in cui aveva incorporato (era il gennaio del 2016) l’ospedale Santissima Annunziata.

L’annullato schema di convenzione con le Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli prevedeva «l’inserimento di suore con la qualifica di Oss, in base alle necessità dell’Aou e alle disponibilità della Congregazione». Ancora, oltre a garantire loro lo stipendio mensile secondo il contratto nazionale di lavoro del comparto della Sanità, nello schema di convenzione l’Aou si impegnava a garantire alle suore, qualora possibile, «il turno della mattina per conciliare l’attività lavorativa con la vita comunitaria».

La convenzione prevedeva inoltre una durata triennale con decorrenza dal primo febbraio prossimo.

La Cisl Fp, non appena la delibera è stata firmata, aveva stigmatizzato la decisione dell’azienda sanitaria, chiedendo un incontro urgente al direttore generale Nicolò Orrù. «Davanti ad una platea numerosa di personale Oss che aspetta lo sblocco del concorso bandito da questa azienda lo scorso anno, a cui si aggiungono i numerosi colleghi presenti nelle graduatorie per tempi determinati, la scelta di “convenzionarsi” con la Congregazione religiosa oltre ad apparire azzardata, sta generando, comprensibilmente, numerose polemiche».

Anche la Fp Cgil aveva espresso sconcerto e disappunto chiedendo l’immediata revoca della delibera, la convocazione urgente di un tavolo sindacale di confronto sul tema, contestando la mancata informazione e confronto con i sindacati necessari in caso di organizzazione e rapporti di lavoro e gestione delle risorse umane.



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