Trenta scout nel frantoio Delogu
Ittiri, visita del “Branco Bianca Luna” per conoscere le fasi di produzione dell’olio
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ITTIRI. L’olio extravergine di oliva è stato il protagonista della visita che il “Branco Bianca Luna” degli scout Assoraider della sezione Andrea Tavera, ha effettuato, nei giorni scorsi, nel frantoio dei fratelli Delogu in località Montesile, alla periferia di Ittiri.
I trenta ragazzi, accompagnati dai “Vecchi Lupi”, Bagheera, Raksha, Kaa (nomi che prendono origine dal “Libro della Giungla” di Kipling) hanno vissuto un'esperienza fantastica, ponendo domande sui vari cicli di lavorazione delle olive.
A rispondere alle curiosità dei giovanissimi, i titolari del frantoio, Baingio e Leonardo che, con dovizia di particolari e con un linguaggio adeguato per i visitatori, hanno mostrato le varie fasi che intercorrono tra la raccolta, il conferimento in frantoio e la molitura per ottenere il “Verdone” l'olio di qualità “Bosana” che sa di carciofo con un sapore spiccatamente piccante.
«È stata un'esperienza fantastica – sostiene la capo branco“Akela” – in quanto non potevamo operare scelta migliore tenuto conto che, per quest'anno, il tema che abbiamo scelto è quello inerente l’educazione alimentare. L’olio, infatti – conclude – è uno dei prodotti indispensabili per una sana alimentazione».
Vedere l’olio sgorgare dalla centrifuga, dopo aver seguito le fasi di defoliazione, lavaggio, molitura e decanter, è stata, per i ragazzi, un’esperienza unica che è servita per colmare il vuoto tra la descrizione didattica e l'esperienza “sul campo”. Sotto l'attenta sorveglianza degli accompagnatori e la scrupolosa guida degli addetti, il frantoio si è rivelato il miglior metodo per un contatto diretto con il mondo reale.
Un episodio che rimarrà nella memoria dei trenta ragazzi i quali hanno vissuto un’esperienza formativa che riguarda non solo l'alimentazione, ma anche l'ambiente e il territorio, temi importanti, per una società che ha l'obbligo di creare le necessarie condizioni per un futuro migliore.
Vincenzo Masia
I trenta ragazzi, accompagnati dai “Vecchi Lupi”, Bagheera, Raksha, Kaa (nomi che prendono origine dal “Libro della Giungla” di Kipling) hanno vissuto un'esperienza fantastica, ponendo domande sui vari cicli di lavorazione delle olive.
A rispondere alle curiosità dei giovanissimi, i titolari del frantoio, Baingio e Leonardo che, con dovizia di particolari e con un linguaggio adeguato per i visitatori, hanno mostrato le varie fasi che intercorrono tra la raccolta, il conferimento in frantoio e la molitura per ottenere il “Verdone” l'olio di qualità “Bosana” che sa di carciofo con un sapore spiccatamente piccante.
«È stata un'esperienza fantastica – sostiene la capo branco“Akela” – in quanto non potevamo operare scelta migliore tenuto conto che, per quest'anno, il tema che abbiamo scelto è quello inerente l’educazione alimentare. L’olio, infatti – conclude – è uno dei prodotti indispensabili per una sana alimentazione».
Vedere l’olio sgorgare dalla centrifuga, dopo aver seguito le fasi di defoliazione, lavaggio, molitura e decanter, è stata, per i ragazzi, un’esperienza unica che è servita per colmare il vuoto tra la descrizione didattica e l'esperienza “sul campo”. Sotto l'attenta sorveglianza degli accompagnatori e la scrupolosa guida degli addetti, il frantoio si è rivelato il miglior metodo per un contatto diretto con il mondo reale.
Un episodio che rimarrà nella memoria dei trenta ragazzi i quali hanno vissuto un’esperienza formativa che riguarda non solo l'alimentazione, ma anche l'ambiente e il territorio, temi importanti, per una società che ha l'obbligo di creare le necessarie condizioni per un futuro migliore.
Vincenzo Masia